Grande successo del convegno Complessità clinica e assistenziale al Saracen

Grande successo del convegno Complessità clinica e assistenziale al Saracen, esperti a confronto per diffondere la cultura scientifica e promuovere la ricerca. Ha messo a confronto esperti di caratura nazionale e internazionale in vari settori della medicina e ha riscosso grande successo per le nuove formule adottate. Il convegno "Complessità clinica e assistenziale - Dies Panormitanae Atque Magnae Graeciae”, organizzato dal professore Salvatore Corrao, ordinario di Medicina Interna dell’Università degli Studi di Palermo e direttore della Unità Operativa di Medicina Interna dell’ospedale Civico, insieme a Cicacongress, ha ricevuto gli apprezzamenti di tutti i partecipanti. Al centro del confronto scientifico, sviluppatosi in quattro giorni, dal 6 al 9 maggio, le patologie croniche. Si è discusso di malattie rare, infettive, epatiche e intestinali, respiratorie, cardiovascolari. E ancora artrite reumatoide, diabete, psoriasi e fibromialgia.
Davvero tanti i temi su cui opinion leader di nota fama si sono confrontati, rappresentando i diversi settori specialistici. Senza dimenticare il ruolo centrale del paziente. Per scelta dei presidenti del convegno, il professore Salvatore Corrao e e Francesco Perticone, professore emerito di Medicina Interna Università Magna Grecia di Catanzaro, i lavori si sono aperti proprio con una tavola rotonda con le associazioni dei pazienti che hanno espresso ai clinici i bisogni insoddisfatti di chi vive la malattia. Multidisciplinarità, più posti letto, presa in carico globale della persona, formazione per i medici ma anche per il paziente. Queste le richieste comuni a tutte le associazioni. Ha fatto sorridere e riflettere al tempo stesso il caso clinico proposto all’interno del convegno, studiato e interpretato con una forma innovativa e originale. Per la prima volta in un convegno è stata pensata una formula divertente sotto forma di piece teatrale. Il ruolo del clinico è stato interpretato dal dottor Mario Manunta, specialista di Medicina interna a Palermo e componente del direttivo nazionale dell’Associazione Medici Diabetologi. Il paziente, il signor Gino Melìa, invece, è stato interpretato dall’attore comico Antonio Pandolfo. Le scene della commedia si sono alternate alle relazioni del professore Giorgio Armaldi, del dottor Salvatore De Cosmo e del professore Massimo Iacovello. Hanno coinvolto tutti i presenti, sul palco i relatori e i discussant in platea, le session question che si sono svolte nelle quattro giornate, condotte dalla giornalista Anna Cane. Un confronto diretto che ha messo in evidenza come la medicina interna sia a stretto contatto con tutte le altre branche. “Il paziente deve essere trattato – afferma Corrao – con un sistema multidimensionale e multidisciplinare. Gli obiettivi sono controllo dei fattori di rischio, diagnosi precoce e ottimizzazione delle terapie».

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