Falcone (FI-PPE): "Voto ex Province? Rischio nuova magra figura" Eurodeputato: "Incomprensibili giochi di palazzo"

"Sulla vicenda Province siamo preoccupati perché temiamo che virate repentine o frettolose possano risolversi in una nuova magra figura. Saremmo, infatti, davanti a un ulteriore, inspiegabile, nulla di fatto. Anche la Corte Costituzionale, è il caso di ricordarlo, ha censurato a più riprese il reiterarsi dei commissariamenti. Siamo l'unica Regione d'Italia a non votare per le Province, ancorché con elezioni di secondo livello. Pur apprezzando i buoni propositi riguardo il ripristino dell'elezione diretta, temo che tutto si possa risolvere in una tattica dilatoria".
Così l'eurodeputato di Forza Italia-PPE Marco Falcone, commentando l'accelerazione dell'Ars sul disegno di legge che reintroduce il voto diretto nelle ex Province e il rischio di un nuovo blocco delle elezioni provinciali in Sicilia. "La percezione comune è che, per incomprensibili giochi di palazzo, qualcuno voglia impedire alle Province siciliane di avere una guida politica che offra finalmente risposte a tantissime emergenze - aggiunge Falcone - Fino a qualche settimana fa in molte province d'Italia si è votato con il sistema di secondo livello. Non è l'ideale, lo diciamo da sempre, ma la Sicilia può attuarlo più facilmente entro dicembre, colmando il grave deficit di rappresentanza. Quando il governo Meloni avrà abrogato la legge Delrio - confidiamo al più presto - si potrà andare al voto. Ma, fino ad allora - conclude l'eurodeputato FI Falcone - andare avanti con i commissariamenti, o ancora peggio con normative a rischio impugnativa, risulterebbe solo una tattica dilatoria, oltre che rischiosa".

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