Ad affermarlo è il segretario provinciale dell’Ugl Salute Carmelo Urzì.
«Inoltre – continua Urzì – risulta essere incomprensibile e preoccupante la scelta di trasferire ulteriori uffici, tra cui ad esempio l’Ufficio Protesi e la Postazione del 118 presso la sede di San Luigi. Tale scelta comporterebbe un ulteriore incremento di utenza e mezzi andando ad aggravare già una situazione estremamente critica, scelta tra l’altro che come organizzazione sindacale apprendiamo soltanto a mezzo stampa. In aggiunta con un provvedimento adottato dal Direttore Generale riguardante i parcheggi dell’area di San Luigi, le aeree di sosta dal prossimo 17 Febbraio saranno riservate esclusivamente agli utenti, senza una soluzione concreta per i lavoratori che utilizzano questi spazi per parcheggiare i propri veicoli. La Federazione Ugl Salute propone di bilanciare le necessità dei lavoratori e quelle degli utenti, garantendo un utilizzo equo e organizzato degli spazi disponibili. In particolare, proponiamo: di riservare una parte di parcheggi ai lavoratori, salvaguardando il loro diritto a un accesso agevole al luogo di lavoro, degli spazi dedicati a persone con disabilità, in linea con la normativa vigente ed altri posti riservati alle donne in gravidanza, per garantire loro maggiore comodità e sicurezza, per il resto dell’utenza sarebbe opportuno incentivare a utilizzare il parcheggio della vicina stazione della metropolitana di Milo, che potrebbe rappresentare una valida e pratica alternativa per chi si reca a San Luigi come utente».
«Questa decisione – attesta Urzì - presa in modo repentino e senza un adeguato preavviso, crea un grave disagio per i lavoratori».
«Come organizzazione sindacale – conclude Urzì – abbiamo chiesto un incontro urgente con Il Direttore Generale e chiediamo all’Asp di attenzionare con urgenza la problematica riguardante la viabilità e la gestione dei parcheggi e di riconsiderare il trasferimento di ulteriori uffici presso il Distretto, evitando di peggiorare una situazione che, ad oggi, rappresenta già una grave criticità per l’utenza e per il personale».
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