Questa mattina abbiamo restituito a Lia Pipitone e ai suoi familiari il diritto alla memoria. Abbiamo dato alla città un altro strumento per non dimenticare.
Lo abbiamo fatto grazie all’impegno di Libera Palermo e del figlio Alessio Cordaro, cui si deve la costanza grazie alla quale siamo giunti alla collocazione della piastrella commemorativa davanti al luogo in cui Lia fu assassinata.
Ma oggi non può essere il giorno della sola memoria. Deve essere il giorno della presa di posizione.
Lia fu colpita perché era libera. Perché voleva decidere della propria vita. Perché non stava zitta. Fu tradita da un sistema che metteva l’onore davanti alla giustizia, un'idea malsana di famiglia davanti alla verità, il controllo davanti all’amore.
Così oggi diciamo che Palermo può essere altro.
Che non accetta più la mafia, né quella che spara né quella che giudica le donne quando scelgono per sé.
Che non basta ricordare: bisogna cambiare. E per cambiare servono gesti concreti, visibili, popolari. Come questa piastrella.
Oggi, così, Palermo si schiera”.
Lo dichiara la consigliera comunale del Partito Democratico, Mariangela Di Gangi.
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