Marco Giorgetti è il nuovo Direttore del Teatro Stabile di Catania

Catania, 25 settembre - Il Consiglio di Amministrazione del Teatro Stabile di Catania, presieduto da Rita Gari Cinquegrana, ha deliberato all’unanimità dei presenti la nomina di Marco Giorgetti quale nuovo Direttore dell’Ente.
Figura di comprovata e pluriennale esperienza nel campo della direzione di Teatri Nazionali, Giorgetti assume l’incarico con l’obiettivo di proseguire e rafforzare il percorso di crescita e di apertura culturale dello Stabile, valorizzando la tradizione e al tempo stesso guardando alle nuove sfide artistiche e gestionali.
Il Teatro Stabile di Catania, da sempre punto di riferimento per la produzione teatrale nazionale e per la promozione culturale del territorio, accoglie con entusiasmo l’arrivo del nuovo Direttore, certo che la sua professionalità e la sua visione possano contribuire ad arricchire ulteriormente l’offerta artistica e il dialogo con la comunità.
La presidente Rita Gari Cinquegrana a nome dei membri del CdA dichiara: “Riteniamo che l'esperienza e la visione internazionale di Marco Giorgetti rappresentino un valore aggiunto per il nostro Ente, chiamato a coniugare la tradizione con le sfide contemporanee. Siamo certi che, sotto la sua direzione, lo Stabile potrà rafforzare il ruolo di presidio culturale nel territorio e di punto di riferimento nel panorama teatrale nazionale. A lui va il nostro augurio di buon lavoro certi che saprà guidare con competenza e passione questa nuova fase della vita del TSC”.
Marco Giorgetti aggiunge: “Sono felice e onorato di assumere la direzione del Teatro Stabile di Catania, un’Istituzione che non solo rappresenta una parte fondamentale della storia del teatro italiano, ma che da sempre è motore di ricerca e innovazione, punto di riferimento per l’intero Paese. Metterò tutto il mio impegno per definire e attuare un piano di lavoro e di attività che possa essere stimolante per la città e per la sua comunità, riaffermando il ruolo centrale dello Stabile nella vita culturale catanese. La città deve avere nel suo Teatro un presidio vivo, riconosciuto e condiviso”.

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