Il prestito d’onore non sostituisce le borse di studio, ma le integra, offrendo un’opportunità concreta anche a chi, pur meritevole, resta escluso dalle graduatorie ERSU. È una misura seria e strutturale, nata per contrastare la diaspora universitaria e dare ai nostri giovani la possibilità di restare in Sicilia per studiare e costruire il proprio futuro". "Chi parla di indebitamento – aggiunge – sbaglia prospettiva. Questo non è un debito bancario, ma un sostegno pubblico rimborsabile, una misura di responsabilità condivisa: è la Regione che sceglie di fidarsi dei propri giovani, sostenendoli nel momento in cui ne hanno più bisogno. È una politica di fiducia, non di vincolo economico. A chi dice che i giovani non devono indebitarsi, rispondo che i giovani siciliani si indebitano già con il destino, ogni volta che sono costretti a partire. Noi vogliamo dargli un motivo per restare, offrendo fiducia invece di compassione, opportunità invece di assistenza", conclude Simplicio.
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Prestito d'onore, Simplicio (Presidente DC Giovani Sicilia): "Legge già approvata, non un annuncio. La Regione scommette sui suoi giovani"
"Il prestito d’onore non è una promessa, ma una legge regionale già approvata, voluta dalla Democrazia Cristiana e dal centrodestra di governo. Oggi non si discute se farlo, ma come renderlo operativo, efficace e accessibile per tutti gli studenti siciliani". Lo dichiara Michele Simplicio, Presidente regionale dei Giovani della Democrazia Cristiana, all’indomani dell’audizione, in V Commissione all'Ars, delle rappresentanze studentesche sulle modalità attuative del prestito d'onore per gli studenti universitari. "Le somme – prosegue Simplicio – sono già state assegnate a IRFIS-FinSicilia, che gestirà il fondo garantito dalla Regione.
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