Nel frattempo i dati Istat sull’export, aggiornati ad agosto 2025, segnano un decremento del -1,9% in valore e un – 2,9% in volumi rispetto allo stesso periodo del 2024; risultato negativo cui ovviamente contribuiscono le esportazioni verso gli USA, primo paese per acquisti di vino italiano, dove le esportazioni scendono dai 132,4 milioni di euro di agosto 2024 ai 92,5 milioni di euro ad agosto di quest’anno, con un crollo a valore del -30% circa (mentre sui volumi il calo è del -2,2% rispetto al 2024)
“I dazi, che hanno generato una grande incertezza a livello macroeconomico, anche per quanto ci riguarda hanno determinato un piccolo un rallentamento. Però, – sottolinea Cusumano – soltanto a valore, ma non abbiamo perso mercato. Le quantità vendute che i nostri importatori realizzano sul mercato USA registrano infatti un dato ancora positivo, che dimostra che il Made in Italy è insostituibile agli occhi dei consumatori americani”.
Quindi questo dei dazi trumpiani secondo l’imprenditore siciliano è solo un momento che il mercato, automaticamente metabolizzerà. E supererà. Entro quando? “Io ritengo che i dazi saranno metabolizzati nel corso del 2026 e, pian piano, gli importatori aumenteranno le aspettative di vendita, incrementando le importazioni” incrocia le dita Cusumano.

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