È stata una mattinata densa di emozione e memoria quella vissuta, ieri, nella nuova sede del Raggruppamento Operativo Speciale dei Carabinieri, nell’ex ospedale militare di Palermo. Qui, davanti all’opera realizzata dal maestro ceramista Nicolò GIULIANO, il R.O.S. ha ricordato il maresciallo Filippo SALVI, sottufficiale bergamasco morto il 12 luglio 2007 mentre installava una telecamera sul Monte Catalfano, durante un’operazione decisiva per la caccia al superlatitante Matteo Messina Denaro.Accanto ai Carabinieri e alle Autorità intervenute, c’era anche la madre del militare, Lorenzina VITALI, che con toccante dignità ha osservato la scultura dedicata al figlio, nome in codice “Ram”: un investigatore esperto, appena 36enne, caduto da una parete rocciosa mentre svolgeva il suo dovere.
Tra i presenti alla cerimonia il Prefetto di Palermo, dott. Massimo MARIANI, il Procuratore della Repubblica di Palermo, dott. Maurizio DE LUCIA, il Comandante Interregionale Carabinieri “Culqualber”, Generale di Corpo d’Armata Claudio DOMIZI, il Comandante della Legione Carabinieri “Sicilia”, Generale di Brigata Ubaldo DEL MONACO e il Comandante Provinciale di Palermo, Generale di Brigata Luciano MAGRINI.
A fare gli onori di casa, il Generale di Brigata Vincenzo MOLINESE, Comandante del Raggruppamento Operativo Speciale (R.O.S.) che, con parole nette, ha omaggiato la memoria del sottoufficiale, quasi fosse una promessa collettiva, pronunciata nel luogo dove nuove generazioni di investigatori portano avanti la stessa missione di legalità.
Proprio il generale MOLINESE ha ricordato il legame profondo che unisce ancora oggi il reparto a SALVI: “In tanti nostri uffici c’è una sua foto: è il modo con cui continuiamo a rivolgere un pensiero affettuoso a un fratello.” L’Alto Ufficiale ha proseguito ricordando il 16 gennaio 2023, quando fu arrestato il mafioso stragista Matteo Messina Denaro, in quell’occasione molti colleghi dedicarono a Filippo quel risultato. Il suo ricordo rimane vivo nell’agire quotidiano di chi lo ha conosciuto e di tutti i Carabinieri che ne custodiscono l’insegnamento, soprattutto nel silenzio della propria coscienza, dove i valori più profondi trovano spazio per essere coltivati.
Sulla stessa linea il Generale Claudio DOMIZI, Comandante Interregionale dei Carabinieri “Culqualber” che ha sottolineato quanto sia importante onorare la memoria di un Servitore dello Stato che si è immolato per la legalità, affinché il suo sacrificio non sia vano.
Molto apprezzata l’opera del maestro Nicolò GIULIANO, un altorilievo che raffigura il militare incastonato nella pietra lavica dell’Etna, simbolo di resistenza e radici profonde. In un angolo nascosto l’artista ha inserito la data del 16 gennaio 2023, il giorno dell’arresto del superlatitante. Il colore verde Lampedusa richiama la speranza, mentre alle spalle di Salvi c’è un tramonto ispirato alla poesia della piccola Nadia NENCIONI, “Tramonto”, le cui parole – soprattutto quel “tutto è finito” – hanno guidato la mano dell'artista.
Nel grande atrio della caserma, i “fratelli di Filippo” del R.O.S. hanno rinnovato idealmente la promessa di continuare il suo lavoro. Una memoria che non si spegne: un impegno che continua.

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