PANE E ACQUA – LEGALITA’ E’ SVILUPPO

In tempi di gravissima crisi economica e sociale, per non dire proprio di “vacche magrissime”, tornare a parlare e gridare del bisogno di PANE e ACQUA per le nostre comunità, non è sola eco da vento “francescano”, ma verità! 
Verità nel guardare con gli occhi di chi vuol vedere la gravissima condizione che attraversa le comunità delle nostre città, in tutti i settori e in piu' segmenti sociali e familiari, economici, tecnici e professionali. 
Serve dunque Verità e Coraggio per ripartire, poiché paradossalmente ci sono financo le risorse finanziarie ma forse non ci sta ancora la determinazione politica necessaria per poterli e saperli spendere bene e subito. E chi è forza di Governo, da Erice a Palermo a Roma, non ha alibi, a maggior ragione in presenza di cotanta crisi e povertà, che
disperatamente porta anche a gravissimi e tragici eventi umani, familiari e sociali. 
Questa in buona sostanza la provocazione, ma non solo, con la quale il Sindaco di Erice, Giacomo Tranchida, ha salutato i rappresentanti dei Sindacati provinciali al termine del confronto odierno, circa la valente azione di monitoraggio da questi ultimi svolto sullo stato di “salute” dei Comuni del trapanese in materia di appalti di lavori e servizi e non soltanto nel settore edilizio.
In allegato il prospetto – elenco opere pubbliche, in corso, in gara e di prossimo appalto, nonché futuribile nel medio e lungo periodo -, che il Sindaco Tranchida insieme all’Ass. Gianvito Mauro (con delega alle Grandi Opere e ai Progetti di Sviluppo) ha illustrato e consegnato alla delegazione sindacale formata da Giovanni Angileri, Segretario prov.le e Sergio Buscaino della Segreteria prov.le Fneal – UIL Trapani, Colomba Franco, Segretario prov.le Fillea CGIL Trapani e Danese Francesco della Segreteria prov.le CISL Trapani. 
Accanto a tale prospetto, Tranchida ha denunciato anche i nuovi ritardi (accumulatisi ai pregressi noti e vergognosi) della Regione e dei governi di Roma, al pari ricordando l’impossibilità correlata al Patto di Stabilità nel poter investire oltre 7,5milioni di euro di avanzo di amministrazione al 31.12.2011, nonché, richiamando l'attenzione sulla possibilità concreta di rilanciare sul territorio provinciale investimenti per circa 100milioni di euro di fondi europei (e non) assegnati all’ex Ato Idrico TP7, commissariato e improduttivo, per acqua e fogne nel trapanese (e dunque servizi essenziali e vitali) nonché circa 18milioni di euro (di cui 3,8mil per il bunker della radioterapia) per potenziare l’Ospedale S. Antonio Abate (anche qui, servizi per la salute) per non parlare poi del fermo della Zona Franca Urbana (ancora in attesa dell’emanazione dei decreti attuativi da parte del Governo nazionale) con 3,8milioni di euro di sgravi sulle tasse per le imprese investitrici, intanto per la prima annualità 2008. 
“Con i rappresentanti sindacali abbiamo condiviso la gravissima preoccupazione financo di problemi all’ordine e alla sicurezza pubblica che segue di poco la crescente domanda di Pane e Acqua delle nostre comunità – dichiara Tranchida – al pari della necessità di una forte e determinata Cabina di Regia regionale/nazionale che accorci i tempi delle carte e liberi risorse disponibili (che rischiano di tornare in Europa) e incoraggi l’iniziativa privata ancora disponibile a investire nei territori. Il paradosso – dichiara Tranchida – è che i soldi ci sono, ma la politica invece di decidere e "quagliare" sembra avvitarsi su spot e propaganda. Non esiste Legalità senza Sviluppo, anzi Legalità e' Sviluppo: in Sicilia, di Legalità bisogna cibare si il cervello e formate le coscienze, ma nello stomaco la gente non può mettere solo ideali e buoni principi, questo debbono capire i nostri rappresentanti all'ARS e al Parlamento, per cominciare dal caro rivoluzionario Presidente Crocetta. E prima ancora di razzolare risorse che non ci sono per il reddito di cittadinanza tanto caro ai “grillini” (cosa ben diversa dal reddito minimo garantito per chi sta peggio e, dunque, paradossalmente da estendersi a tutti, anche a chi ha una famiglia assai danarosa alle spalle), lor Signori – conclude Tranchida -, insieme agli altri 75 Parlamentari regionali, stimolino e incalzino Crocetta per sbloccare le carte e commissariare uffici che di fatto bloccano l’attivazione dei finanziamenti di già decretati e/o spendibili per creare reali occasioni di lavoro, opere e servizi per la comunità, per cominciare dalla salute e dall’acqua. Di certo, abbiamo detto ai Sindacati, noi non ci stiamo a fare da parafulmini alla vecchia e nuova casta con qualche grillo per la testa, anzi, se del caso in piazza a scendere saremo per primi".

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