Si dice dalle nostre parti che "Cu avi lingua passa lu mari"

Si dice dalle nostre parti che "Cu avi lingua passa lu mari" e siccome noi preferiamo la libertà al silenzio abbiamo deciso di parlare. La decisione del team "Luna Rossa" di scegliere Trapani come base operativa dà il giusto valore ad un territorio che ospita bellezze naturali da lasciare chiunque le visiti senza fiato.
Non capiamo, invece, la volontà di attribuire ad una scelta che premia un territorio il riconoscimento politico dichiarato dal sen. Antonio D'Alì, in giudizio con una richiesta di condanna a sette anni e quattro mesi per concorso esterno in associazione mafiosa.
Perché, ricordiamo al senatore, la politica, quella buona, non si ferma mai allo strato superficiale di quanto si vuole far credere realtà.
Questa è la città che ha visto le mani della mafia sui lavori pubblici che hanno interessato il porto, la città che ha subito la chiusura dei cantieri navali, la città che non ha un piano di accoglienza per chi la vuole visitare, la città in cui la parola "turismo" è servita a non dare mai risposte concrete agli evidenti problemi di vivibilità.
Trapani è diventata la città da ammirare da lontano, su una barca a vela, su una nave da crociera evitando di avvicinarsi troppo per non scoprire quanto sia difficile vivere in una città in cui esiste un commissariamento delle idee.
Ci piacerebbe ricevere dalle risposte, come cittadini che amano la propria città, ma abbiamo scoperto, in questi mesi, che il sindaco Vito Damiano ha un superpotere, sì, come gli eroi dei fumetti: è invisibile.


"Trapani Cambia"

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