Per Marino e Musacchia il cemento può salvarci dalla Palermo troppo verde

Bisogna dire che è veramente una fortuna che a Palermo vento e pioggia siano eventi atmosferici davvero rari, che si possono contare sulle dita di una o poco più mani, anche durante i lunghi mesi invernali. E anche il sacco di Palermo, con la cementificazione selvaggia e la scomparsa della Conca d’oro, come capita sovente per i mali, finisce che non sempre vengono per nuocere.

L’amministrazione comunale ha infatti proclamato un vero e proprio coprifuoco nel caso dovessero registrarsi circostanze meteo avverse che, invero, in questo periodo, sono già quasi quotidiane nel resto del paese. 
Oltre ai continui allarmi tempeste e nubifragi che la Protezione civile lancia al profilarsi della più piccola nube all’orizzonte (un modo facile per mettersi al sicuro da contestazioni e responsabilità in caso di disastri ambientali) ecco arrivare adesso il “coprifuoco cittadino”, le cui alte motivazioni appaiono sempre le stesse: mettersi il ferro dietro la porta ovvero deresponsabilizzarsi e rispondere, vi avevamo avvisati.
In una nota a firma congiunta dell'assessore ai Parchi e Verde Pubblico, Sergio Marino e del Capo area del verde e della vivibilità urbana, Domenico Musacchia si 
invitano i cittadini, in occasione di giornate di eventi meteorologici di notevole intensità, a non transitare, a scopo precauzionale, sotto le alberature e a non posteggiare le autovetture in prossimità delle alberature stesse, al fine di prevenire situazioni di pericolo per schianti improvvisi di rami.
La motivazione addotta a giustificazione del bizzarro invito sarebbe data dal fatto che i continui sbalzi di temperatura potrebbero aver indebolito gli alberi e il Comune non ha i soldi per controllare l'intero verde cittadino con attrezzature che permettano una precisa "diagnosi" su basi scientifiche. 
La nota comunale specifica poi che “a causa delle elevate temperature che si protrarranno, secondo le previsioni, per il mese di novembre, con conseguenti escursioni termiche tra il giorno e la notte, potrebbero verificarsi cadute di alberature che ad un esame visivo esterno appaiano in buone condizioni”. L'assessore e il capo area ricordano che comunque è in atto una attività di monitoraggio e vigilanza, con verifica strumentale delle alberature mediante una metodologia che, attraverso esami con strumenti meccanici, accerta il loro stato per quanto non riscontrabile ad un esame esterno. Ma per gli elevati costi, tale esame scientifico viene espletato su un numero limitato delle alberature cittadine.
Ovviamente nelle giornate in cui si verificano eventi atmosferici di particolare intensità, le ville pubbliche, come da precedenti disposizioni, saranno subito chiuse alla fruizione ".
Insomma un caldo consiglio in vista di un periodo freddo. E la riconsiderazione del fatto che, malgrado le proteste di verdi e ambientalisti, è una vera fortuna che Palermo sia così poco green e molto cementata. Diversamente, per non mettere a rischio la nostra pelle e le nostre automobili, il Comune ci vieterebbe di uscire di casa anche in estate. O almeno sarebbe opportuno che ci trasferissimo tutti a Mondello. Tanto lì, se arrivasse un maremoto, sarebbero ca…..voli della protezione civile. E l’assessore Marino e il buon Musacchia potrebbero riposare tranquilli all’ombra di qualche albero, naturalmente dopo avergli fatto una tac.

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