PARCO TERRE DEGLI ELIMI, UN PROGETTO CHE GUARDA AL TERRITORIO OLTRE AI CONFINI COMUNALI IERI LA PRESENTAZIONE DEL PROTOCOLLO D’INTESA A CASTELLAMARE DEL GOLFO


Castellammare del Golfo, 19 agosto 2017 - Un progetto ambizioso che guarda al territorio oltre ai confini comunali, nella volontà di interconnetterlo e connotarlo nei suoi aspetti distintivi naturalistici e ambientali in maniera decisa, ma anche in quelli culturali, agricoli, produttivi, al fine di creare anche le condizioni economiche per permettere un turismo sostenibile e di qualità, e non mordi e fuggi; il protocollo d’intesa per la costituzione del Parco Terre degli Elimi, presentato ieri a Castellammare del Golfo di fronte ad un pubblico entusiasta, racchiude in sé tutti questi obiettivi.
Il protocollo è stato fortemente voluto dalla deputata del Movimento 5 Stelle Valentina Palmeri ed è stato sottoscritto dai sindaci dei comuni di Alcamo, Buseto-Palizzolo, Castellammare Del Golfo, Custonaci, San Vito lo capo, dal commissario straordinario del Comune di Calatafimi-Segesta, dal commissario del Libero Consorzio Comunale Trapani, dal presidente del GAL Golfo di Castellammare e del GAC Golfi di Castellammare e Carini e dal presidente del GAL Elimos S.c.ar.l. Un progetto che nasce sotto l’impulso della legge regionale n. 98 del 1981 che ha introdotto il metodo per la promozione dal basso di nuovi parchi naturali “la partecipazione delle popolazioni locali e la collaborazione degli enti e delle associazioni presenti nel territorio”, attraverso la costituzione di comitati, aventi il compito di sottoporre alla Regione una proposta. “La proposta – spiega la parlamentare 5Stelle Palmeri - mira a mettere a sistema l’attuale frammentazione di aree protette sotto un'unica governance, per una gestione unitaria delle risorse naturali e di uno sviluppo sostenibile del territorio interessato”. “Un percorso concreto – aggiunge la deputata - che deve essere portato avanti assieme ai cittadini e a tutti gli enti territoriali e alle associazioni presenti nel territorio. Proposta che ha già fatto un percorso partito circa 3 anni fa da una battuta di un mio caro amico ispettore forestale che oggi non c’è più, diceva: ‘ma perché tutelare solo la riserva dello zingaro se tutto attorno per chilometri c’è la stessa identica e meravigliosa vegetazione e paesaggio?’. Poi il progetto complessivo Parco Elimi, che abbiamo delineato assieme ai sindaci, alla provincia, docenti ed ambientalisti, nasce da un’esigenza duplice, da un lato l’esigenza imprescindibile, urgente, di tutela dell’ecosistema e di habitat naturali che sono sempre più rari e assottigliati, dall’altra lo sviluppo e il rilancio di un territorio”. Obiettivi del progetto sono quelli di razionalizzare, connettere e armonizzare, da un lato, le aree protette e i siti NATURA 2000 di pregio naturalistico già esistenti, con lo scopo di migliorare la gestione dell’intera area interessata per la conservazione della diversità biologica, genetica, tassonomica ed ecologica del territorio; dall'altro, il vasto patrimonio storico-archeologico, socio-economico, agro-alimentare, artigianale, tradizionale ecc, nonché di realizzare economie, piani di intervento pubblico e servizi integrati sovra locali più avanzati di quanto ogni singolo comune sia in grado di esprimere. Nell’area interessata ricadono le riserve naturali dello Zingaro, di Monte Cofano e di Bosco di Alcamo, aree di pregio naturalistico (ZPS ITA010029 Monte Cofano, Capo San Vito e Monte Sparacio, il SIC ITA010013 Bosco di Calatafimi, il SIC ITA010009 Monte Bonifato, il SIC ITA010008 Complesso Monte Bosco e Scorace, il SIC ITA010016 Monte Cofano e litorale, il SIC ITA010017 Capo S.Vito, Monte Monaco, Zingaro, Faraglioni Scopello, Monte Sparacio e il SIC ITA010015 Complesso Monti di Castellammare del Golfo ZPS 152,32), il Parco Archeologico di Segesta, diverse sorgenti sulfuree termali. In ultimo, i promotori del protocollo hanno già avanzato una richiesta di audizione al Consiglio Regionale per la Protezione del Patrimonio Naturale (Assessorato Regionale del Territorio e dell'Ambiente), al fine di promuovere e verificare l’attuazione di tale iniziativa, inserendo la proposta all’interno del Piano regionale dei parchi e delle riserve naturali.

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