Al Real Teatro Santa Cecilia gli 80 anni di Borsellino. Il fratello: "Un ottimista che credeva nei giovani"

di Ambra Drago
Un quadro con il volto del giudice Paolo Borsellino, il 19 gennaio avrebbe compiuto 80 anni, sullo sfondo le parole dell'ultima lettera che lui indirizzò a un professoressa di Padova spiegandole il motivo della sua assenza a un incontro con i suoi allievi, il tutto incartato e racchiuso da un nastro, come un vero regalo di compleanno.
A donarlo i ragazzi del liceo artistico "Teodoro Rossi" di Priverno, in provincia di Latina, simbolo di quella comunità consapevole e pronta a combattere la mafia che Borsellino amava e in cui riponeva tutto il suo ottimismo.
A ricevere quello che è molto più di un simbolo, parte della famiglia Borsellino, rappresentata dalla figlia del giudice Fiammetta, da Roberta Gatani (figlia Adele Borsellino-sorella di Paolo e Rita) e da Salvatore, fratello del giudice, in occasione dell'evento "Buon compleanno Paolo" giunto alla settima edizione .
"Mio fratello non era un visionario- sottolinea Salvatore Borsellino- amava e credeva nei giovani. Quando noi saremo troppo vecchi questi giovani continueranno a lottare. D'altronde Paolo proprio in quella lettera all'insegnate di Padova diceva che i giovani, siciliani e non, avevano un'attenzione diversa rispetto a quell'indifferenza di cui lui stesso si accusava fino ai 40 anni. Si perché fino ad allora si era occupato di civile e addirittura si era addossato questa colpa".


Un momento toccante come il racconto che Salvatore Borsellino ci ha regalato prima dell'inizio della serata al Real Teatro Santa Cecilia, nel quartiere Kalsa, a pochi metri da dove il giudice è nato e da dove si trovava l'attività della famiglia, ovvero la farmacia di via della Vetreria.
"Noi da ragazzi siamo cresciuti qui per strada- continua Salvatore Borsellino- e giocavamo insieme anche ad alcuni bambini che purtroppo poi hanno preso strade diverse. A volte Paolo li ha incontrati anche nei processi che ha condotto. Ebbene noi abbiamo vissuto un' infanzia in uno dei quartieri più poveri della città e per questo sono voluto tornare in questo teatro. Quando ci siamo spostati da via della Vetreria a vicolo Santa Cecilia, dai nostri balconi si vedeva questo luogo che allora era un deposito di ferramenta, ora è rinato. Desidero ringraziare il maestro Ignazio Garcia per averci concesso ancora una volta questo spazio per vivere un giorno di festa e di allegria, non di tristezza".
E infatti l'intera serata condotta da Mauro Faso e dalla giornalista Daniela Tornatore, direzione artistica di Linda Grasso, è stata ricca di sorrisi come quelli regalati da Stefano Cairone,  di momenti musicali e poetici davanti una platea partecipe e attenta.
L’evento, è stato organizzato da Agende Rosse e dalla Casa di Paolo.
"Un momento di gioia e ottimismo ha sottolineato Roberta Gatani, responsabile della Casa di Paolo che faccia da stimolo per le tante attività quotidiane, portate avanti nel segno non soltanto del ricordo, ma soprattutto di un concreto impegno in favore delle future generazioni, perché siano consapevoli e libere dal cancro mafioso".
Sul palco si sono via via susseguiti diversi artisti. Dallo splendido timbro vocale della cantante quindicenne Eleonora Pampillonia all'energia agrigentina di Lello Analfino.
E poi l'atmosfera profonda creata dall'esibizione dell'artista eclettico Cocò Gulotta, che accompagnato dalla chitarra di Paolo Carrara, ha interpretato il testo tratto dal suo spettacolo teatrale dal nome "LAEGGENDA ROSSA".
Un vortice di emozioni proseguite nelle parole dei testi della poetessa siciliana Lina La Mattina.
E poi ancora è stata la volta dell'attrice palermitana Stefania Blandeburgo e dell'esibizione tra parole e ritmi siciliani di Maurizio Bologna e Alessandra Ponente.
Dalla danza via via alla comicità dei "I Sansoni" che hanno affrontato con la giusta ironia anche un tema attuale qual è l'emigrazione di tanti giovani verso il nord, realizzando un video, girato a Milano, dal titolo "Resto al sud".
Una kermesse di artisti che ha coinvolto anche i ragazzi de ‘La mafia uccide solo d’estate’ insieme con l’attore Rosario Terranova e tanti altri che hanno voluto esserci spontaneamente regalando una carica di passione e positività per una Sicilia che il giudice Paolo Borsellino amava tanto.
Alla serata hanno partecipato i numerosi familiari delle vittime di mafia, il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, esponenti delle Forze dell'Ordine e le diverse associazioni, non soltanto quelle legate all'antimafia.L'evento che ha registrato un grande successo è stato trasmesso in diretta streaming dalle pagine di "AntiMafia2000" e proposto anche sul circuito di "Radio Saiuz". 







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