Misure di prevenzione. Col. Guarino: "Aziende produttive tolte alla mafia vanno restituite alla società e valorizzate"

di Ambra Drago
"Ogni strumento nuovo che migliori la legalità e la trasparenza delle aziende e delle persone, ed è il caso del "rating reputazionale" digitale (presentato oggi )- esordisce il comandante provinciale dei carabinieri di Palermo, Arturo Guarino - per noi è importante. Soprattutto in questo segmento oggi studiato nel quale c'è una volontaria sottoposizione a un controllo da parte dei vari stakeolder che partecipano nella definizione di un profilo reputazionale di aziende e persone".
Al comandante provinciale abbiamo chiesto che tipo di rapporto le Forze dell'Ordine instaurano con l'Agenzia nazionale dei beni sequestrati confiscati e soprattutto qual è il reale obiettivo della misura di prevenzione.

"E' fondamentale promuovere insieme alla misura di prevenzione un percorso virtuoso nel restituire il bene alla collettività, perché se il bene rimane produttivo solo in mano all'organizzazione mafiosa quasi la collettività potrebbe preferire che tutto ciò rimanga tale e invece dev'essere un impegno di tutti nel fare in modo che dopo che si arriva a una misura di prevenzione, il bene venga valorizzato. Ciò può avvenire in vari modi come ad esempio attraverso l'assegnazione a enti pubblici oppure concedendoli a soggetti privati che possono utilizzarli per fini pubblici ma se si tratta di aziende produttive bisogna tutelarle".
E spesso ci si dimentica che nelle aziende sottoposte a sequestro o a una confisca all'interno vi sono i lavoratori. Liberare il tessuto economico dalla criminalità serve a garantire il lato produttivo di un'azienda con la possibilità di produrre un a ricchezza "sana" e non permiata da meccanismi illeciti.
"Bisogna infatti mantenere la produttività di queste aziende- conclude il comandante Arturo Guarino- ma occorre che l'economia "sana" venga portata avanti da persone competenti. Non bisogna infatti dimenticare che a volte si tratta di aziende che erano concorrenziali sul mercato proprio perché avevano la mafia alle spalle che esercitava in modo palese o celato quella riserva di violenza che li metteva nella condizione di essere favorita sul mercato. E' una sfida molto difficile ma non impossibile".

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