A distanza di 48 ore dal decreto firmato dal Premier Conte che trasformava anche la Sicilia in "zona protetta" la situazione non è cambiata. Strade vuote, poca gente, uscita solo per fare la spesa, di quelli che sono considerati beni di prima necessità. Attraversando il Giardino Piersanti Mattarella puoi incontrare qualche bambino a bordo di una bici o che insegue un pallone, accompagnato dai genitori.
Percorri i viali, scaldati da un timido sole, e non puoi non notare qualche sportivo coraggioso che continua ad allenarsi all'aperto ( come permesso dal Decreto) dato che ha dovuto abbandonare magari una di quelle palestre che nei giorni scorsi continuavano a essere frequentate cercando di far mantenere agli utenti la fatidica distanza di un metro.
E poi vedi anziani, alcuni con mascherine, seduti nelle panchine che chiacchierano a distanza sotto gli occhi attenti di due poliziotti a cavallo.
Già perché più che le persone, e quelle poche camminano di fretta tra l'incredulità e lo smarrimento, incontri le pattuglie della Polizia adibite al controllo del territorio e del rispetto del Decreto o senti in lontananza le sirene delle gazzelle dei carabinieri che attraversano una deserta via Libertà.A distanza ti accorgi solo di qualche cittadino in fila fuori davanti la farmacia e poi attorno il deserto.
Sono lontane e un ricordo le folle a caccia dello sconto davanti i negozi delle vie del centro, il Coronavirus continua a colpire non solo i cittadini creando anche ormai un forte stato ansiogeno ma anche il settore economico della città.
Sono lontane e un ricordo le folle a caccia dello sconto davanti i negozi delle vie del centro, il Coronavirus continua a colpire non solo i cittadini creando anche ormai un forte stato ansiogeno ma anche il settore economico della città.
Percorri il marciapiede della principale via Liberty della città e trovi saracinesche quasi abbassate, dai un'occhiata dentro e intravedi addetti alla vendita che parlano anche loro a un metro di distanza o si adoperano a effettuare le pulizie dato la totale assenza di clienti. E poi c'è chi ha deciso di chiudere l'attività lasciando una comunicazione alla clientela.
Dai grandi marchi come Ralph Lauren alle catene come ZaraHome, per citarne alcune, l'annuncio è sempre lo stesso: "Per dare seguito alle indicazioni del Governo e ridurre il più possibile le occasioni di contagio, si è deciso di chiudere i propri store per tutelare al massimo clienti e dipendenti. Ritorneremo più forti di prima dal 4 aprile".
Stessa aria si respira in una delle via dedicate al food e alla movida cittadina, ovvero via Isidoro La Lumia. Pochi locali aperti di mattina ( il Decreto prevede per i ristoranti la chiusura alle 18) semmai intravedi nelle vetrine timidi avvisi che vogliono dare una parvenza di normalità o vogliono esprimere tutta la voglia di non arrendersi e allora ti imbatti in qualche cartello con scritto:
"Siamo aperti solo per asporto. Chiusi al pubblico secondo quanto previsto dal DPCM. Puoi ordinare comodamente da casa".
"Siamo aperti solo per asporto. Chiusi al pubblico secondo quanto previsto dal DPCM. Puoi ordinare comodamente da casa".
E nell'attesa di un'eventuale ulteriore misura restrittiva, così come chiesto al Presidente del Consiglio dei Ministri dalla leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, dal leader della Lega Matteo Salvini e da Forza Italia per bocca di Tajani, sulla chiusura definitiva delle attività commerciali, escluso supermercati e farmacie, la gente continua a ripetersi una frase che suona da incoraggiamento e che ormai ha invaso tutti i social "Andrà tutto bene".
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