Commemorazione del capo della Catturandi, Montana. Questore:"Esempio da trasmettere a poliziotti e giovani"


di Ambra Drago
Trentacinque anni dopo il sole cocente illumina la stele marmorea voluta dalla Questura di Palermo e dal Comune di Santa Flavia nel 2018 sul luogo dell'omicidio del capo della Catturandi Beppe Montana. Oggi si rinnova la memoria.Montana, un cacciatore di latitanti che aveva unito l'intuito e la fantasia investigativa al lavoro sul campo, soprattutto in quel territorio e in quella porzione di mare tra Aspra, Bagheria e Porticello che aveva imparato a conoscere. Un esempio di caparbietà investigativa e dedizione al lavoro di cui in pochi anni ne aveva raccolto risultati straordinari, dall'arresto di Masino Spadaro alle indagini sul traffico di droga ( cui il capo della Mobile Giorgio Boris Giuliano ucciso nel 79 era stato un precursore per arrivare a dare la caccia a Michele Greco ed ai suoi uomini. Insomma Montana, nativo di Agrigento, che aveva studiato Giurisprudenza a Catania per poi arrivare come commissario a Palermo, era un connubio di testardaggine e acume investigativo ancor oggi esempio per le giovani generazioni di poliziotti e per la società civile.
"E' una data importante, sottolinea Renato Cortese questore di Palermo - per noi è un imperativo morale ricordarlo non come ricordo freddo e statico ma è un monito per tutti. E' giusto ricordare che esisteva un giovane funzionario della Polizia di Stato ucciso solo perché stava facendo il suo dovere. E' giusto ricordare anche che cosa era in quegli anni la mafia e quale violenza esercitava per bloccare chi nella normalità dell'attività quotidiana faceva il proprio dovere".

Alla cerimonia di deposizione della corona hanno partecipato anche il prefetto di Palermo, Giuseppe Forlani, il sindaco di Santa Flavia e Gerlando Montana. Presenti anche Leonardo Guarnotta, componente del pool antimafia coordinato da Caponetto (aveva istruito il Maxi processo insieme a Falcone, Borsellino) e poi ancora il procuratore aggiunto del tribunale di Palermo, Marzia Sabella e l'attuale capo della Mobile, Rodolfo Ruperti insieme a diversi funzionari e Primi Dirigenti della Questura di Palermo e alle altre autorità militari delle altre Forze dell'Ordine come i carabinieri e la Guardia di Finanza.
Il momento commemorativo si è concluso con la benedizione  la preghiera a San Michele Arcangelo, protettore della Polizia di Stato. 
E lo Stato ha onorato il suo estremo sacrificio conferendogli, il 26 settembre 1986, la Medaglia d'Oro al Merito Civile, con la seguente motivazione:
"Sprezzante dei pericoli cui si esponeva nell'operare contro la feroce organizzazione mafiosa, svolgeva in prima persona e con spirito d'iniziativa non comune, un intenso e complesso lavoro investigativo che portava all'identificazione e all'arresto di numerosi fuorilegge. Sorpreso in un agguato, veniva mortalmente colpito da due assassini, decedendo all'istante. Testimonianza di attaccamento al dovere spinto fino all'estremo sacrificio della vita. Palermo, 28 luglio 1985."

Infine è stata letta una poesia dedicata a Montana da parte di Michelangelo Balistreri, imprenditore che ha detto no al pizzo e fondatore insieme al fratello del Museo della acciuga e delle arti marinare di Aspra.

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