Finanza smantella due organizzazioni che gestivano la raccolta illegale di scommesse: 15 arresti e sequestrate 6 agenzie tra Palermo e Napoli

Maxi operazione della Guardia di Finanza nel settore delle scommesse. Si tratta di un secondo filone di indagine, dopo quella del giugno 2020, che ha portato all'esecuzione di 15 misure cautelari e al sequestro di sei sale scommesse tra Palermo e provincia e una a Napoli, per un valore complessivo stimato di circa un milione di euro. Gli indagati dovranno rispondere a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata all’esercizio abusivo delle scommesse e truffa ai danni dello Stato, nonché per trasferimento fraudolento di valori. La misura della custodia cautelare in carcere è scattata per: Salvatore RUBINO, Vincenzo FIORE, Christian TORTORA, Rosario CHIANELLO, Michelangelo GUARINO e Giovanni DI NOTO. Invece ai domiciliari sono stati sottoposti: Salvatore BARRALE , Maurizio DI BELLA , Pasquale SOMMA, Giovanni CASTAGNETTA , Davide CATALANO, Giacomo BILELLO , Pietro MONTALTO , Antonio INSERRA e Salvatore LOMBARDO.Le indagini del GICO del Nucleo di Polizia Economico - Finanziaria di Palermo avrebbero scoperto l'esistenza e l'operatività di due organizzazioni criminali ma entrambe facenti capo a Salvatore Rubino, promotore delle attività illecite dei due gruppi e destinatario di parte dei rilevantissimi proventi. Il primo gruppo criminale, capeggiato da Vincenzo Fiore e Christian Tortora e composto da Salvatore Barrale, Maurizio Di Bella, Pasquale Somma e Giovanni Castagnetta, sovrintendeva all’operatività di una rete di agenzie, ognuna delle qualiriconducibile a soggetti di fiducia (chiamati “master”).

La seconda organizzazione, avrebbe gestito centri scommesse attraverso cui sarebbe avvenuta la raccolta illecita, aveva come figure di rilievo Chianello Rosario e Guarino Michelangelo e si sarebbe avvalsa di Giovanni Di Noto, detto “Gianfranco”, (già sottolineano gli investigatori tratto in arresto in quanto ritenuto elemento di spicco della famiglia mafiosa della Noce).

Di questo gruppo criminale facevano parte anche Davide Catalano, Giacomo Bilello, Pietro Montalto, Antonio Inserra e Salvatore Lombardo.
La raccolta illegale delle scommesse sarebbe avvenuta attraverso lo “schermo” di agenzie operanti regolarmente in forza di diritti connessi a concessioni assegnate dalle Agenzia delle Doganee dei Monopoli.

In sostanza, i gestori di agenzie abilitate alla raccolta lecita di scommesse “da banco”, in accordo con i due gruppi, avrebbero alimentato parallelamente un circuito illecito accettando scommesse in contanti dai clienti che venivano convogliate su “conti gioco” intestati a soggetti terzi mediante l’utilizzo di piattaforme straniere illegali.

L’organizzazione , sottolineano dal Comando provinciale della Guardia di Finanza, generava quindi un circuito vorticoso di flussi finanziari privi di qualunque tipo di tracciabilità e sottratti totalmente al totalizzatore nazionale delle Dogane e dei Monopoli.
In tal modo, riuscivano a sottrarsi all’imposizione fiscale e alle disposizioni in materia di antiriciclaggio. La rete commerciale hanno sottolineato dal Comando provinciale della Guardia di Finanza avrebbe prodotto 
volumi di giocate di almeno 2,5 milioni di euro al mese.

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