Caltanissetta, emissione e fatture per operazioni inesistenti anche attraverso società "cartiere" all'estero: 3 arresti e 8 interdizioni

I militari della Compagnia dei Carabinieri di Caltanissetta e del Gruppo della Guardia di Finanza nissena hanno eseguito in San Cataldo e nel territorio nazionale un’ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dal GIP di Caltanissetta  nei confronti di undici persone,
indagate a vario titolo per associazione a delinquere finalizzata all’emissione ed utilizzo di fatture per operazioni
inesistenti.
L’indagine, ha avuto inizio nel 2020 e ha consentito 
 di disarticolare un presunto sodalizio, composto da alcuni imprenditori che, attraverso la c.d. “frode carosello” avrebbero ottenuto, a vario titolo, un indebito risparmio d’imposta, simulando una serie consecutiva di vendite di prodotti mai usciti, secondo l’ipotesi dell’accusa, dai magazzini della prima
società venditrice, che coinvolgevano anche società estere e italiane interposte, poi rivelatesi mere “cartiere”.Così facendo, sfruttando il regime c.d. “di sospensione di imposta” la prima società venditrice avrebbe ottenuto
detrazioni d’imposta, sia IVA che IRES, non spettanti. Il credito IVA, infatti, avrebbe tratto origine da una serie
di operazioni inesistenti, certificate da fatture false, consistenti in compravendita di prodotti, di fatto, mai
movimentati.

Le attività d’investigazione hanno consentito di accertare come la presunta organizzazione criminale avesse
ramificazioni anche sul territorio della Repubblica Ceca, ove sarebbero stati creati fittizi soggetti giuridici
necessari per la realizzazione delle frodi.

Secondo la ricostruzione investigativa, attraverso meticolose e accurate attività tecniche condotte dalla Sezione
Operativa del N.O.R. Carabinieri e complesse analisi contabili eseguite dal Gruppo della Guardia di Finanza di
Caltanissetta, la frode sarebbe stata realizzata per favorire, in modo prevalente, una società avente sede a San Cataldo, la quale avrebbe omesso di versare imposte per circa 2.5 milioni di euro, scaturenti da un fittizio
fatturato di circa 8 milioni di euro, consentendole, attraverso l’indebito vantaggio fiscale, di assicurarsi una posizione di supremazia nel mercato degli pneumatici, venduti al pubblico a prezzi notevolmente inferiori a
quelli determinati dalle regole della concorrenza, a svantaggio delle imprese rivali.

Tre degli indagati, considerati costitutori, promotori e organizzatori del sodalizio, sono destinatari della misura
degli arresti domiciliari mentre i rimanenti, residenti in varie parti del territorio nazionale, sono stati sottoposti
alla misura dell’interdizione dall’esercizio delle attività di impresa e al divieto d’assunzione di uffici direttivi
delle persone per la durata di anni uno. Parallelamente, è stato eseguito un sequestro preventivo per l’importo
complessivo di circa 2,5 milioni di euro.

L’indagine è stata eseguita anche con il contributo da parte di Amministrazioni Tributarie Estere per il tramite
del II Reparto del Comando Generale della Guardia di Finanza (che ha consentito di accertare le ramificazioni
della presunta associazione sul territorio della Repubblica Ceca) e dei Reparti dell’Arma dei Carabinieri dislocati
sul territorio nazionale (per l’esecuzione di alcune misure cautelari).

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