Al Comando prov. dei carabinieri di Palermo arriva il Gen. di Brigata Magrini. "Aggressione ai patrimoni illeciti ma anche periferie più vivibili. Priorità la sicurezza dei cittadini"

di Ambra Drago
Avvicendamento al comando provinciale dei carabinieri di Palermo. Il Generale di Brigata Luciano Magrini classe 69 nato a Grosseto, ha intrapreso la carriera militare nel 1988 ed è appena giunto  alla guida del Comando che ha sede in piazza Verdi. Il neo Comandante ha incontrato la stampa e in quest' occasione ha dichiarato: "Il mio ultimo incarico sono stato al comando dei Corazzieri del Presidente della Repubblica. E oggi è il mio secondo giorno qui a Palermo. Sono consapevole di un incarico prestigio e di responsabilità. Abbiamo 12 compagnie e 100 stazioni sul territorio che lavorano . La mia attività sarà sul solco del gen. De Liso. Il mio lavoro sarà improntato a collaborare con gli altri organismi preposto alla sicurezza. L'interesse primario è la sicurezza dei cittadini. Non importa l' uniforme che si veste occorre collaborazione per garantire la sicurezza. Sicuramente i fenomeni legati a Cosa nostra saranno attenzionati. Non abbasseremo la guardia e quello che cercheremo di fare è aggredire i loro patrimoni. Ovviamente ci sono altre emergenze dobbiamo avere delle periferie vivibili. Vedremo di fare il possibile di avvicinare i cittadini alle caserme.Qui un ruolo fondamentale lo svolgono le stazioni rappresentiamo un presidio di legalità".
A Palermo negli ultimi anni qualche cittadino ha trovato la forza di denunciare ma in un territorio come questo non è mai abbastanza. Un'analisi condivisa dal neo comandante che ha dichiarato a noi di Siciliaunonews: "Il cittadino deve vedere nel carabiniere una figura amica, con il quale si può aprire e denunciare quanto non funziona. La denuncia è necessaria per operare. Il cittadino per poter denunciare deve sentirsi al sicuro ecco che l'operatore di polizia diventa anche un pò psicologo. Il cittadino deve sentirsi sicuro all'interno delle nostre caserme e a Palermo ci sono state risposte da parte dei nostri militari efficaci".

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