Alla mobilità tradizionale di lunga durata, che ha interessato gli scambi con l’Austria (Vienna), il Belgio (Bruxelles), la Germania (Düsseldorf, Karlsruhe, Mannheim), la Lettonia (Riga), la Polonia (Cracovia, Poznan), la Slovenia (Lubiana) e la Spagna (Granada, Madrid, Malaga, Pamplona, Tenerife, Valencia), si è infatti aggiunta quella breve anche per progetti specifici, come nel caso delle due studentesse che si sono distinte in un tour pianistico ideato dall’Università delle Arti di Iasi, ed ancora la mobilità per traineeship a carattere “collettivo”, attuati per i cinque studenti ospitati al Conservatorio di Maubeuge, nel Nord della Francia, ed i tre studenti ospitati contemporaneamente al Conservatorio professionale di Valencia, così come i giovani direttori d’orchestra ospitati dall’Opera di Cracovia.
L’apertura di nuove proficue collaborazioni ha riguardato non solo teatri e conservatori regionali o professionali, ma anche vivaci istituzioni private come la Fundaciòn Acciòn por la Música Madrid, che ha integrato nel suo staff una nostra direttrice di coro neolaureata, accogliendo anche un secondo tirocinio per l’insegnamento del pianoforte.
All’interno del Conservatorio hanno poi avuto un forte impatto le Masterclass dei docenti in mobilità dall’estero, con iniziative che hanno coinvolto un gran numero di studenti: dalla pianista Edita Stankeviciute al compositore tedesco Peter Wegele, sotto la cui guida è stata realizzata la colonna sonora di un documentario a cura del CSC, in collaborazione con il corso di Storia del Cinema dell’Università di Palermo, sino al prof. Jos De Backer della LUCA School of Arts di Leuven, che per la Giornata Europea di Musicoterapia ha tenuto una lectio magistralis di altissimo spessore rivolta a staff e studenti del Conservatorio, a docenti dell'Ateneo di Palermo e a numerosi operatori socio-sanitari del territorio.
Il Conservatorio Alessandro Scarlatti di Palermo ha inoltre in programma di indirizzare tutte le sue energie all’ulteriore potenziamento dell’internazionalizzazione con la promozione di nuove mobilità, tanto degli studenti che dello staff, puntando sulle sempre maggiori opportunità offerte sia dal Programma Erasmus+ che dal progetto Study in Sicily, che lo scorso anno ha portato diversi studenti in Egitto con l’Orchestra Erasmus.
Durante la trasferta in Egitto il “MMM Mediterranean/Sub-Saharan Music Movement”, progetto di International Credit Mobility (tra i soli cinque di questa tipologia recentemente finanziati ai conservatori italiani), che vedrà docenti e studenti collaborare con colleghi tunisini, egiziani e nigeriani nella realizzazione di nuovi strumenti musicali, nuove musiche di contaminazione e nuovi approcci musico-terapeutici. A conclusione di quarantasei mobilità e diversi workshop, il grande joint concert finale dell’estate del 2025 farà tesoro, nella sua componente virtuale, dei risultati di MUSENSE (Music, Digital revolution and Cyber performance), uno dei tre grandi progetti di cooperazione internazionale con i quali il Conservatorio di Palermo sta rafforzando la sua attività internazionale.
Grazie a tali azioni viene favorito un ambiente sempre più dinamico e stimolante: recenti sono sia la prestigiosa visita di una nutrita rappresentanza di docenti universitari vietnamiti all’interno del progetto VIETMUS (Music, Digital Shift and Creative Entrepreneurship), sia l’ospitalità, in qualità di partner del progetto INCLUMUSIC (Music and Special Education Needs), del prezioso workshop Diversity, Equity and Inclusion in Higher Music Education, a cura del gruppo di lavoro ARTEMIS (Diversity, Inclusion & Gender Equality) della AEC, l’Associazione dei Conservatori europei all’interno della quale il nostro Conservatorio ha da anni un ruolo attivo.
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