I funerali del campione di Italia 90'. Nell'omelia:"Totò è stato il volto bello di Palermo e di una città che non molla". Saranno ripristinati dei campetti e uno porterà il suo nome



L'ultimo saluto all'uomo, al palermitano che non ha mai rinnegato le sue origini e che partito dal quartiere Cep di Palermo ha calcato l'erba dei campi di serie A sino a indossare quella maglia azzurra che nel Mondiale del 90' l'ha reso celebre agli italiani unendo idealmente un Paese. In una cattedrale gremita si sono ritrovati i familiari del calciatore, il suo papà, l'affetto della moglie Barbara Lombardo e dei figli Jessica, mattia e Nicole. La funzione è stata celebrata da padre Sarullo che nella sua omelia si è soffermato a cogliere le sfaccettature di Totò: "E' stato prima di tutto un battezzato, un uomo, un figlio, un fratello, un padre, un marito, un lavoratore, un amico, e da sempre un calciatore, fin da bambino. Totò rappresenta la favola, ha realizzato nella sua vita la favola, senza mai cambiare pelle, rimanendo sempre lo stesso, con l’animo gentile, generoso ed umile di sempre, col cuore grande e la testa sulle spalle di sempre. Ma come l’ha realizzata? Da persona seria e perbene. Non certo rimanendo a guardare o ad aspettare inerme ma guadagnandosela col sudore, il sacrificio, l’impegno, la dedizione, a testa bassa, come fanno i grandi eroi, senza mai chiedere o pensare che sia dovuto. La favola si realizza non attraverso followers e visibilità del momento, ma lavorando in silenzio, con umiltà, credendoci, come ha fatto lui. Un eroe del pallone, un eroe della vita, un eroe del riscatto, un eroe che parte dal basso, da un quartiere di borgata, dove per farti spazio devi faticare, devi fare una scelta, sì, una scelta tra la via dei soldi facili e disonesti e la via del lavoro e il sacrificio, la via dell’onestà. Il successo e la fama sono tali se si nutrono di valori come l’ha incarnati lui". Poi continua padre Sarullo sottolinea come questo ragazzo partito dai campi dell'Amat di Palermo, raggiungendo a sedicianni il Messina e poi la sognata Juventus abbia mostrato e rappresentato la parte autentica, vera e bella del capoluogo siciliano: "Totò è il volto bello di Palermo, di Palermo che non molla. Totò per noi palermitani e noi siciliani è un simbolo, come lo sono stati altri uomini nella storia in altri ambiti, perché è riuscito con le sue sole forze a mostrare il volto vero, impregnato di valori, della nostra Sicilia, della nostra bella Palermo. Un figlio di questa terra che non ha mai tradito le sue origini, non si è mai vergognato dei lavori svolti sempre con dignità, anzi ne ha sempre parlato come passaggi fondamentali della sua vita che gli hanno permesso di costruirsi una corazza e pertanto lo hanno reso forte e invincibile". E conclude: “Quelli che amiamo, ma che abbiamo perduto, non sono più dove erano, ma sono sempre dovunque noi siamo.” dice S. Agostino. Sarai sempre con noi, nelle nostre strade, nelle strade del tuo quartiere, il CEP, che mai hai dimenticato, nei nostri stadi. Grazie amico e fratello di tutti, grazie Totò, riposa in pace. Amen.
Dopo la celebrazione del rito funebre è stato annunciato come la raccolta che è stata fatta sarà destinata al ripristino di un’area insistente nel territorio parrocchiale dove sono presenti spazi per gioco, due campetti, un salone teatro e ambienti per attività di doposcuola e ludiche. Nel territorio è uno spazio prezioso dove intrattenere bambini, ragazzi e giovani. La finalità è sottrarli alla strada, visto che il territorio non offre nessuno spazio, per dare loro la possibilità di uno luogo sicuro dove studiare, giocare e crescere insieme. Ristrutturata l'area uno dei campetti sarà intilotato a Totò.

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