Scuola in Ospedale

di Enza Nardi
Cari lettori, 
è trascorso un po' di tempo dal mio ultimo articolo ed ora la mia penna si muove per affrontare un argomento di rilevante importanza. Parlo di scuola. E non di scuola come tutti conosco: aule multifunzionali, dirigenza e segreteria. Parlo di Scuola in Ospedale (SIO), dove si garantisce alle bambine e ai bambini, alle ragazze e ai ragazzi  che per vari motivi di salute sono ricoverati, il diritto all'istruzione - attraverso un percorso didattico, emotivo e cognitivo - sempre e comunque nonostante la malattia. 
La Scuola in Ospedale consente la continuità del percorso di studi e permette di mantenere i legami con il proprio ambiente di vita scolastico. 
Tutti i periodi di attività svolti presso la sezione ospedaliera confermano la validità dell'anno scolastico poiché  vengono documentati e certificati dalla sezione scolastica ospedaliera. In questo modo si limitano le bocciature e la dispersione scolastica che aggravano una realtà già di per sé molto delicata per l'intero nucleo familiare.
La Scuola in Ospedale permette soprattutto agli alunni e alle famiglie di credere che anche per loro esiste il futuro e che possono vedere la loro vita anche oltre al vissuto del presente. 
La mia esperienza da docente in corsia presso l'ospedale Civico-Ismett a Palermo è stata da me fortemente voluta dopo 25 anni di insegnamento nella classe.
Sapevo, o meglio dire immaginavo, che avrei dovuto rimodulare il modo di fare scuola e il modo di interagire con gli alunni e le famiglie, ma non avevo fatto i con la "fatica" dal punto di vista emotivo. Si stabiliscono relazioni con dei volti segnati dalle preoccupazioni e dal dolore, si conoscono storie che non sono più storie per sentito dire, ma le vedi e le ascolti.
Così, da un lato sei l'insegnante che si occupa di didattica, dall'altro - quando serve - sei una spalla di sfogo e di appoggio per le mamme che sentono il bisogno di parlare.   
La prima cosa su cui ho puntato - come tutti i docenti in reparto- è stato creare una rete di relazioni attorno ad ogni alunno e ai genitori, basata sulla fiducia, tenendo sempre presente che ogni situazione è diversa dalle altre.
È fondamentale  la collaborazione con i medici, gli infermieri e le famiglie, tutti pronti ad abbracciare un programma mirato in un unico obiettivo: recupero del benessere psico-fisico dei bambini. 
Lavoro in diversi reparti, pertanto mi capita di trovarmi di fronte sia bambini che seguono terapie a scadenze fisse - frequentano la Scuola in Ospedale per un numero ridotto di ore - sia bambini degenti per un numero più o meno lungo di giorni ad alta intensità di cura.
Per loro è prevista, dopo essere stati dimessi, l'istruzione domiciliare: altro sostegno significativo.
Con alcuni  bambini posso lavorare solo nella propria camera perché attaccati a dei macchinari per terapie di routine oppure perché, reduci da operazioni, sono "legati" da infiniti tubi di vario genere e da lunghe flebo.
In occasione della festività natalizia nel reparto di Thalassemia noi docenti abbia creato un momento di aggregazione con i bambini e le famiglie con canti natalizi, storie e disegni che gli alunni avevano preparato nei giorni di degenza. 
A tale proposito devo ringraziare il Primario, le Dottoresse e gli infermieri per la calorosa accoglienza e per aver condiviso una giornata di festa dove ogni problema di salute è stato messo all'angolo. Dove per qualche ora sui volti dei bambini e dei genitori  si vedevano solo segni di gioia e non di dolore.
Tra il personale medico e quello scolastico si è creata una sinergia tale che non si capiva più chi apparteneva all'uno o all'altro gruppo. 
Educazione e salute sono due pilastri essenziali e inscindibili che perseguono lo stesso obiettivo: assicurare il benessere psico-fisico dei bambini e dei ragazzi. 
In questo, nel reparto Thalessemia ci siamo riusciti grazie alla sinergia che si è creata. 
La Scuola in Ospedale - sempre più  apprezzata - è estremamente rilevante, complemento fondamentale e necessario del programma terapeutico. Una medicina indispensabile per la guarigione  dei bambini e dei ragazzi.
Il servizio è attivo su tutto il territorio nazionale. Nel 2022/2023 ne hanno usufruito 59.226 studenti, prevalentemente della Scuola dell'infanzia e primaria (circa il 70%) e 5.270 della Scuola secondaria di II grado, con l'ausilio di 955 docenti.
Lavorare in ospedale è un'esperienza unica perché non è  solo un modo per spendere la mia professionalità a tutto tondo: didattica, affetto, attenzioni, ma rappresenta anche un arricchimento notevole per me stessa a livello professionale e personale.

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