Un libro sul pittore "Pippo Madè" del giornalista Carmelo Nicolosi De Luca. L'impegno professionale e sociale del Maestro si intreccia con la storia del Paese

di Ambra Drago
Un libro che è molto di più di una biografia. E' il racconto di un bambino di 11 anni che dopo aver conseguito la licenza elementare viene avviato al lavoro nella demolizione dei residui bellici, è la nascita di un percorso di vita, quello dell'artista che si intreccia con la storia di questo Paese e che trova linfa vitale negli incontri con re, principi, capi di stato, papi senza però perdere mai la rotta, ovvero l'amore per il suo lavoro costruito nel tempo( venendo da una famiglia umile) e il sentimento profondo verso la famiglia che si è costruita grazie all'attenzione e all'affetto della moglie Savoia e dei figli. Questa è solo una parte dell'intensa storia del maestro Pippo Madè racchiusa nel libro che porta il suo nome, pubblicato da Edizioni Etabeta e scritto dal giornalista Carmelo Nicolosi De Luca a cui lo lega una profonda amicizia e che è stato presentato nell'’Antico Cine Teatro della Caserma Ruggero Settimo di Palermo.

"Ancora una volta con piacere la storia della famiglia Madè si incrocia con quella dell' Esercito, esordisce Rosario Lo Cicero Madè, giornalista pubblicista e presidente dell'Associazione Culturale Festina lente che ha moderato l'evento. Desidero ringraziare il comandante di Brigata Regione Sicilia il Gen. Francesco Principe, il Colonnello Liuzzo e tutti coloro che hanno collaborato per rendere ciò possibile. E ringrazio anche mia moglie Claudia qui presente.

 A presentare il libro il giornalista Manlio Viola "Devo dire, sottolinea Viola, che questo libro è stato scritto con un linguaggio semplice e si legge velocemente. Sono contento che lo abbia scritto Nicolosi, che conosco da anni ed è un esperto del mondo della Sanità e anche un abile scrittore. In questa narrazione della vita di Pippo Madè sono due i fili conduttori: una vita da favola che gli permette di farlo conoscere in tutto il mondo e le sue opere legate a San Francesco e dotate di forte spiritualità. Ha incontrato Papi, regnanti, personaggi tutti diversi. Ha attraversato momenti complessi, minacciato dalla mafia per i suoi lavori contro la criminalità. Vi invito a leggere questo libro qui c'è raccontata una parte importante della nostra storia". 
Un lavoro impegnativo e complesso come ha raccontato lo stesso Madè che lo ha visto impegnato ben due anni ma che é ha rappresentato per lui una grande emozione, come ha ricordato alla platea.Una vita fatta di incontri fortuita che hanno inciso il suo percorso come l'incontro con Guttuso di cui è allievo. Alla scomparsa dell'artista di Bagheria, nel gennaio 1987 mentre la bellezza e la profondità delle opere di Madè hanno varcato già i confini nazionali (Parigi, Vienna, Francoforte, New York, Los Angeles e CHicago),l'artista palermitano gli dedica la mostra itinerante "Una finestra sul golfo" che avrà un enorme successo. E come riportato nel libro a "sottolineare i sentimenti di stima e affetto tra i due contribuisce una lettera del 1980 dell'autore della "Vucciria" ( quadro che quest'anno celebra i suoi 50 anni). "La tua pittura sembra nascere da una dilatazione della fitta trama dei tuoi disegni, recita la missiva, della tue incisioni. Ma tale aprirsi a nuovi spazi di luce, l'uso violento del colore, inteso come colore e non come tono, non fa perdere al segno la vitalità, lo scatto, l'incisività...". Le opere di Madè sono apprezzate in tutto il mondo, una sua crescita artistica ma che ha nell'umiltà la sua forza. Madè per anni ha continuato il suo lavoro all'autoparco della Regione dove avrà modo di incontrare Baldovino del Belgio e Olav V di Norvegiae i presidenti della Repubblica Gronchi, Segni Saragat e Leone ma anche presidenti del Consiglio come Andreotti e Moro. La sua vita è costellata anche di momenti difficili, di attese ma anche di svolte, per l'arista palermitano che ha seguito la sua vocazione da autodidatta e che è stato il primo a veder esposte le sue opere nella casa natate di Raffaello Sanzio. Una vita tutta in salita che vede Madè, grazie all'appoggio della moglie prendere anche decisioni importanti per il suo percorso, come lasciare il posto alla Regione per dedicarsi a pieno alle sue opere. Ma la sua esistenza é segnata dall'amore per San Francesco, è fatta di attenzione ai più deboli, l'impegno a cambiare la società e il rapporto di "fratellanza" con delle persone a lui care. É  il caso del legame con il giornalista Nicolosi che per ben 23 anni ha lavorato per i Corriere della Sera e per il Giornale di Sicilia. E' lo stesso Nicolosi a ricordare al pubblico questa amicizia fatta di serate passate insieme e di telefonate sino alla decisione di scrivere questo libro. "Dopo un pò di tempo eccoci qui esordisce Nicolosi De Luca. In effetti abbiamo lavorato tanto ed ho potuto cogliere ciò che Pippo valeva. Lui proveniente da una famiglia povera é diventato qualcuno. Mi colpì in modo particolare il fatto che lui per diversi mesi andò in Africa e si rinchiuse dentro una tenda per sentire la sua anima e da quel momento ebbe inizio la svolta e la sua grandezza.In questo libro c'è la sua arte ma anche la sua grandezza d'animo".
Dopo un lungo applauso, il racconto di diversi aneddoti e mostre. Famosa quella legata ai centovent'anni di Pinocchio (il burattino più noto d'Italia nato dalla penna di "Carlo Collodi). Madè nella sua mostra fa viaggiare Pinocchio nel secoli passati e nel presente, attraversa le nove provincie sciliane e lo raffigura cone un "personaggio" di denuncia. Ma tra il pubblico e gli appassionati indimenticabile il rapporto del Maestro con la materialità intrisa nel vetro di Murano. Grande il legame con Rosin dal quale poi nascere un'amicizia durata anni e  il "Presepe incantato". E poi c'è la magia racchiusa nei centodiciannove disegni in bianco e nero, a china, che andranno a comporre "La Divina Commedia disegnata da Madè"per la Walter Farina Editore, un'edizione limitata di 399 volumi di 256 pagine, numerati e firmati dall'autore.Conclusa l'opera in ben quattro anni e mezzo Madè la dedica a San Francesco d'Assisi. Nel 2015 Madè donò al Centro Dantesco 11 dipinti che illustrano episodi della Divina Commedia dei canti (I e XII dell'Inferno).

 
Tra i riconoscimenti quello del 2016 consegnato dal Presidente Matatrella che lo ha nominato ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana per aver onorato con la sua arte l'Italia nel Mondo.E il 2 dicembre di quest'anno gli è stato conferito il premio Genio di Palermo 2024 che viene assegnato a coloro che con il loro lavoro in campo artistico, culturale, sportivo danno lustro alla città. Ma come l'artista ha voluto sottolineare ai presenti alla presentazione di questo libro che è si onorato per i tanti riconoscimenti e della sua vita piena (alla soglia dei novant'anni) ma che trova nella semplicità, nello sguardo degli umili e nell'affetto sincero la sua forza di vita. Tanti amici hanno voluto testimoniare la gratititudine per l'impegno e il messaggio portato avanti da Pipo Madè nella sua arte, per aver fatto conoscere la Sicilia nel mondo e i valori autentici che quotidianamente esprime nella sua persona.
E così il Comandante Antonio Molinaro per anni (Primo Dirigente della Polizia di Stato e alla guida del IV Reparto Volo - ha da poco terminato il suo lavoro dopo 40 anni di servizio e attualmente e Vice Presidente Nazionale dell'International Police Association) ha voluto mostrare l'apprezzamento per il lavoro di anni svolto dal Maestro che lo ha visto anche toccare la città di Napoli ( con una mostra sulla non violenza), città a cui il Comandante è legato .
E Palermo e Napoli sono due città affascinanti ricche di un patrimonio artistico inestimabile. Un caro saluto è giunto da Enzo Ganci presidente dell' International Police Association sezione di Palermo legato al Maestro da un'amicizia di ben 45 anni. 
Stima da diversi professionisti come il già primario della Chirurgia generale del policlinico Gaspare Gulotta accompagnato dalla moglie Giusi, come Fabio Melchiore (funzionario di Polizia a riposo) presente insieme alla moglie la signora Teresa e ancora Giulio Francese già Presidente dell'Ordine dei Giornalisti di Sicilia e figlio di Mario ( ucciso dalla mafia il 26 gennaio 1979) e amico del Maestro Madè. Presenti anche la giornalista Arianna Zito e diversi esponenti dell'Esercito e tantissimi amici che hanno voluto esserci e omaggiare l'arte e l'umanità di questo artista.

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