In una Cattedrale gremita di turisti e di fedeli chiamati a raccolta insieme alle Diocesi palermitane si è celebrata la Messa in suffragio di Papa Francesco. Ecco alcune parole dell'Arcivescovo di Palermo, Monsignor Corrado Lorefice.
«Papa Francesco – a cui va il nostro pensiero affettuoso ed orante –, attribuisce all’Eucaristia che celebriamo nelle nostre comunità una forza terapeutica. Stasera chiediamo al Signore di essere guariti dalla tristezza e dal dolore per la scomparsa del nostro caro Papa Francesco, nella certezza che la Pasqua che celebriamo è anche la sua Pasqua, la Pasqua del nostro Santo Padre.Sarà anche il segno della nostra gratitudine al Padre, che ci ha donato per dodici anni questo Papa «venuto da lontano», diventato l’amico di ogni uomo. Tutti abbiamo sempre pensato a Lui come all’uomo buono, fraterno e paterno, l’uomo comprensivo e aperto che avremmo voluto incontrare. Anche coloro che non mettevano in pratica i suoi insegnamenti, lo ritenevano un “uomo buono che amava e lavorava per l’umanità”. Sì, perché Papa Francesco ci ha invitati sempre e ci ha mostrato come attuare le parole del Signore: volgere lo sguardo verso i ‘trafitti’ della storia, coloro che nessuno vede. Questo è stato uno dei grandi insegnamenti evangelici di Papa Francesco: vedere chi non è visto.E poi, come diceva il nostro Beato Martire Don Pino Puglisi, si impara ad amare Dio e come Dio sempre attraverso qualcuno. Questa volta possiamo dirlo a voce alta: in questi dodici anni è stato Lui, Papa Francesco, a insegnarci a vedere come vede Dio". E conclude: "A Lui, all’Amore crocifisso, il nostro amato Santo Padre Francesco si è affidato fino alla fine, senza mai risparmiarsi, senza cautelarsi in alcun modo. Ha vissuto la Settimana Santa ma secondo il suo grande cuore. Ha visitato, confortato, augurato, ringraziato, toccato e abbracciato, mettendo consapevolmente a repentaglio la propria ormai debole vita per la ‘follia’ del Vangelo, per la ‘follia’ della fede in una realtà più grande, per la ‘follia’ della speranza in un Dio che non delude. Non ha avuto paura di consegnarsi, fino alla fine, andando incontro alla morte, quasi a volerci dire: «La speranza ha cambiato il mio sguardo su ogni cosa».Grazie a questa speranza incrollabile, che lo ha sostenuto fino alla fine. p Nella sua speranza anche noi dimoriamo stasera, nell’attesa che spunti l’aurora del Regno sull’umanità e sulla creazione tutta".
Nessun commento:
Posta un commento