Bando beni confiscati. Opposizione: “Quarta interrogazione al Sindaco. Dia un segnale prima che sia tardi"

Per la quarta volta in cinque mesi, i consiglieri e le consigliere comunali di opposizione tornano a interrogare l’Amministrazione sul bando per l’assegnazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata. «Lo facciamo ancora una volta - dichiarano - perché è evidente che questo bando, così come è stato concepito e gestito, si presta a ricorsi e possibili disparità. Soprattutto rischia di mostrare una pericolosa opacità su un tema che dovrebbe essere esemplare sotto ogni profilo, soprattutto a Palermo.
L’Amministrazione non ignori le criticità e non si intestardisca su una procedura che rischia di impantanarsi nei contenziosi e nella una gestione poco trasparente. Se così sarà, a pagare le conseguenze saranno tutte le organizzazioni che rimarranno bloccate e vittime della burocrazia». L’interrogazione depositata solleva nuovi problemi: alle associazioni sono state trasmesse le credenziali per la piattaforma online, che ora contiene l’elenco completo dei beni con indirizzi e coordinate geografiche, ma non è previsto alcun sopralluogo. Eppure, il bando prevede punteggi premiali per progetti che includano ristrutturazioni e miglirie: una contraddizione palese che mina la qualità della procedura. «Si chiede di progettare interventi su immobili mai visti, basandosi soltanto su coordinate, immagini esterne e foto praticamente non intellegibili. In queste condizioni - affermano i firmatari e le firmatarie - è impossibile garantire parità di accesso e correttezza nella valutazione. Ecco perché chiediamo che il Sindaco intervenga con urgenza, e faccia tutto ciò che è necessario per attrezzare gli uffici e garantire, almeno in questa fase, che a tutti i soggetti partecipanti venga assicurata la possibilità di accedere fisicamente agli immobili. È una misura minima ma fondamentale per assicurare trasparenza, qualità delle proposte e rispetto delle regole». «A Palermo - concludono - la gestione dei beni confiscati deve essere un modello di rigore e giustizia sociale, non una corsa a ostacoli riservata a chi ha più “informazioni”. Abbiamo usato ancora una volta il nostro potere di sindacato ispettivo, ma chiediamo con forza un colpo di reni all’Amministrazione Lagalla: serve una presa di posizione netta e urgente, serve una gestione congrua, trasparente e partecipata di questo bando e soprattutto di quello che è un patrimonio importante per il riscatto della città». Lo dichiarano i consiglieri e le consigliere comunali di Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, AVS, Oso e Gruppo Misto.

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