Dopo i saluti del Rettore dell’Università di Palermo Massimo Midiri, del Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza Armando Plaia, del Presidente della Corte d’Appello di Palermo Matteo Frasca e del Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Palermo Dario Greco, il convegno - presieduto dalla Prima Presidente della Corte di Cassazione Margherita Cassano - prenderà il via con il Keynote Speach del Direttore Generale della Banca d'Italia Luigi Federico Signorini. Parteciperanno, tra gli altri, i giudici costituzionali Emanuela Navarretta, Antonella Sciarrone Alibrandi e Giovanni Pitruzzella. “L’intervento del Direttore Generale della Banca d’Italia - conclude il prof. Camilleri - offrirà la più ampia prospettiva d’insieme, che verrà sviluppata, nel corso dell’iniziativa, grazie alle relazioni degli autorevoli studiosi coinvolti, chiamati a confrontarsi sotto la Presidenza della prima Presidente della Corte di cassazione e di tre giudici della Corte costituzionale”. I lavori, articolati in sessioni di approfondimento, proseguiranno venerdì 13 e sabato 14 giugno.
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“Contratto e concorrenza nel mercato bancario” All’Università di Palermo focus sulle sfide del XXI secolo
Domani, giovedì 12 giugno, alle 15.00, nella Sala Magna del Complesso monumentale dello Steri (piazza Marina, 61) si terrà l’apertura del convegno dal titolo "Contratto e concorrenza nel mercato bancario: le sfide del XXI secolo”, organizzato nell’ambito delle attività dell’Unità di ricerca Prin "Private law aspects of open banking", coordinata dal prof. Enrico Camilleri del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Palermo. “Il mercato bancario - spiega il prof. Camilleri - è al centro di trasformazioni profondissime, legate essenzialmente all’avvento del digitale. A nuove tecnologie e nuovi soggetti corrispondono nuove opportunità e nuovi rischi, tra i quali, principalmente, quelli legati alla tutela della clientela e della sicurezza dei dati personali, alla preservazione degli assetti concorrenziali, minacciati dall'incombente presenza delle Big Tech, e alla stabilità stessa del settore”.
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