Ricordato Paolo Giaccone, medico legale che rifiutò di modificare una perizia sfidando la mafia. Sarà realizzato un murales in memoria sulla facciata del Policlinico


di Ambra Drago
Paolo Giaccone classe 1929, venne ucciso tra i viali del Policlinico, poco dopo le 8 dopo aver parcheggiato la sua auto davanti l' Istituto di Medicina Legale.
Si interessò di balistica, tossicologia ed ematologia forense, criminologia, tanatologia, analisi dei “guanti di paraffina”. Per tali competenze, fu per numerosissimi anni consulente della magistratura e delle istituzioni dello Stato. Gli furono affidate le perizie e le autopsie su personaggi illustri, uccisi dalla criminalità organizzata mafiosa, come il presidente della Regione siciliana Piersanti Mattarella, l’onorevole Michele Reina, il colonnello dei carabinieri Giuseppe Russo, il capitano Emanuele Basile, il procuratore Gaetano Costa, il giudice Cesare Terranova, il maresciallo Lenin Mancuso, il giornalista Mario Francese.
Il Tribunale di Palermo aveva incaricato il professor Giaccone di compiere una perizia su un’impronta digitale trovata sull’auto di alcuni mafiosi che, nel dicembre del 1981, avevano fatto una strage, con quattro morti, a Bagheria. L’impronta risultò essere di un killer della cosca di Corso dei Mille di Palermo, Giuseppe Marchese, ed era l’unica prova che poteva incastrare l’assassino.
Il medico ricevette delle pressioni perché “modificasse” le conclusioni della perizia dattiloscopica. Giaccone non ascoltò nessun “invito” e non si lasciò intimidire da alcuna minaccia. Egli affermò che senza ombra di dubbio l’impronta digitale apparteneva a Giuseppe Marchese e il killer fu condannato all'ergastolo. Ogni anno la sua professionalità, il suo senso del dovere, la sua correttezza viene ricordata davanti il cippo a lui dedicato nell' area della struttura ospedaliera Marzia Furnari Direttrice del Policlinico: " Il suo esempio deve guidare tutti noi. Il suo esempio deve guidare tutti i medici. Voglio annunciare la realizzazione di un murales dall'abile mano di Igor Scalisi Palminteri qui sulla facciata del Policlinico". 
Al momento di ricordo ha partecipato il prefetto
Mariani:"Vedendo questa targa penso a quel 1982. penso nella morte di Pio La Torre, del Generale Dalla Chiesa e qui al professor Giaccone. Lui è stato un maestro in tema di formazione ma deve ispirare tutti noi e ha insegnato a noi tutti cosa significa essere un uomo on la schiena dritta. Combattere la mafia non e una questione di professionisti ma riguarda tutti. Non vuol dire essere eroi ma ognuno deve fare la propria parte".
Presente il Presidente dela Scuola di medicina e Chirurgia, il professor Marcello Ciaccio: "La vita professionale e la vicenda umana di Paolo Giaccone sono un esempio per diffondere la cultura della legalità. Questo esempio dev'essere tramandato ai medici e ai non, di come si deve svolgere la professone con onestà intellettuale. con senso etico. Ricordarlo non è solo un atto formale ma serve a stimolare le generazioni future all'impegno nell'esempio di questo grande professionista e uomo".


Successivamente ha preso la parola l'on. le Cracolici, Presidente della Commissione regionale antimafia:" La mafia ha impaurito ed ucciso gli uomini ma non ha ucciso la memoria.Palermo riattualizza l'impegno contro la mafia e lo fa per i giovani che non hanno vissuto quegli anni o che in quegli anni facevamo finta di non vedere. Palermo è anche capitale dell' antimafia". Un pensiero dalla professoressa Argo che dirige Medicina Legale: " Noi abbiamo cercato di portare avanti il valore scientifico del suo impegno. Anche grazie ai Lions di cui faceva parte il prof Giaccone abbiamo traslato dei suoi scritti attuali e sono facilmente fruibili".
Alla cerimonia presenti i figli e i nipoti di Giaccone, le più alte cariche civili e militari e anche una delegazione della Croce Rossa di Palermo e poi tanti medici e studenti della facoltà di medicina.

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