Su questi argomenti mi ero imposto di non intervenire ma non vorrei che il Presidente della Regione, l’On. Rosario Crocetta, recepisca alla lettera l’intervento del Consigliere Daidone e per risolvere le gravi problematiche occupazionali conseguenti alla messa in liquidazione della MegaService e dell’Agriturpesca, ma anche della mancata stabilizzazione di tanti lavoratori precari, decida di “tagliare la testa al toro” abolendo le Province Regionali!
Lo ha affermato il Presidente Peppe Poma, chiudendo la riunione di ieri sera del Consiglio Provinciale di Trapani, dopo l’intervento del capogruppo del PD, Salvatore Daidone,
il quale, oltre a dare lettura di una nota (a titolo personale) in cui, fra l’altro, definisce un errore politico (pur rispettandola) la decisione del suo partito di sostenere l’abolizione delle Province, ha ricordato all’aula che nella giornata di ieri (11 marzo) è trascorso il mese di tempo indicato dal Presidente della Regione Siciliana per la riconvocazione del tavolo tecnico, istituito dallo stesso Crocetta, che avrebbe dovuto individuare il percorso atto a salvaguardare il posto di lavoro dei 72 dipendenti della MegaService, la società partecipata ora in liquidazione. Qualcuno – ha sottolineato il Consigliere Daidone – è rimasto in silenzio. C’era stato un appello al cuore di questo Consiglio Provinciale affinché aspettasse altri trenta giorni prima di votare la messa in liquidazione della MegaService ma, nonostante la pressante richiesta del Presidente Poma, che con un’apposita lettera dello scorso 25 febbraio aveva sollecitato l’urgente convocazione del tavolo tecnico prima che scadessero i termini per poterlo fare, abbiamo dovuto prendere atto della mancanza di volontà politica. Una cosa però è certa: il Consiglio Provinciale non ha sbagliato; hanno sbagliato altri. Per questo non accetto che la colpa ricada su tutta la politica.
il quale, oltre a dare lettura di una nota (a titolo personale) in cui, fra l’altro, definisce un errore politico (pur rispettandola) la decisione del suo partito di sostenere l’abolizione delle Province, ha ricordato all’aula che nella giornata di ieri (11 marzo) è trascorso il mese di tempo indicato dal Presidente della Regione Siciliana per la riconvocazione del tavolo tecnico, istituito dallo stesso Crocetta, che avrebbe dovuto individuare il percorso atto a salvaguardare il posto di lavoro dei 72 dipendenti della MegaService, la società partecipata ora in liquidazione. Qualcuno – ha sottolineato il Consigliere Daidone – è rimasto in silenzio. C’era stato un appello al cuore di questo Consiglio Provinciale affinché aspettasse altri trenta giorni prima di votare la messa in liquidazione della MegaService ma, nonostante la pressante richiesta del Presidente Poma, che con un’apposita lettera dello scorso 25 febbraio aveva sollecitato l’urgente convocazione del tavolo tecnico prima che scadessero i termini per poterlo fare, abbiamo dovuto prendere atto della mancanza di volontà politica. Una cosa però è certa: il Consiglio Provinciale non ha sbagliato; hanno sbagliato altri. Per questo non accetto che la colpa ricada su tutta la politica.
Sempre a proposito di MegaService, il Presidente del Consiglio Provinciale ha reso noti i contenuti di una nota di qualche giorno fa in cui i Liquidatori della società, l’Avv. Pietro Bruno ed il Dott. Giuseppe Mazzeo, comunicano al Dirigente del 5° Settore Lavori Pubblici (l’Ing. Antonino Candela) che allo stato la MegaService risulta non in regola con il D.U.R.C. e che appare evidente l’impossibilità di far fronte immediatamente ai lavori di somma urgenza commissionati dall’Ente Provincia. Si tratta, in particolare, dei lavori relativi all’ex Tribunale di Trapani (ex Collegio dei Gesuiti); dell’I.T.I. di Mazara del Vallo (lavori per incendio doloso); dell’I.T.A. “A. Damiani” e Convitto Audiofonolesi di Marsala; del Palazzo del Governo di Trapani; dell’I.T.C. “Ferrigno” di Castelvetrano; della Strada Prov.le n. 20 “Trapani – Bonagia – Valderice”; della Strada Prov.le n. 3 “Ericina”. Sempre in merito a questi lavori, i Liquidatori della MegaService dichiarano l’impossibilità di portarli a termine.
Ci troviamo di fronte – commenta Peppe Poma – ad una situazione che, per quanto riguarda il lavoro e l’occupazione nel territorio trapanese, si va facendo di giorno in giorno sempre più drammatica. Oltre alla “questione MegaService” e “Agriturpesca”, è di oggi la notizia che la “Traghetti per le Isole” ha deciso di mettere in disarmo due navi con relativa perdita del posto di lavoro per una quarantina di marittimi ed il venir meno di servizi essenziali per le comunità isolane, mentre per gli oltre trenta dipendenti della Telecom, in conseguenza della chiusura della sede di Trapani, si profila quantomeno il loro trasferimento a Palermo con tutte le ripercussioni facilmente immaginabili. Inoltre, per quanto concerne direttamente la Provincia Regionale di Trapani, 82 lavoratori precari (ex LSU ed ASU) “galleggiano nel limbo” in attesa di un probabile licenziamento, alla scadenza del contratto in corso, dopo un ventennio di servizio prestato in cui hanno assicurato la funzionalità degli uffici.
Mi chiedo – afferma ancora il Presidente del Consiglio Provinciale – quando si riuscirà ad abbandonare la “politica degli annunci” per cominciare ad affrontare concretamente i veri problemi che hanno messo letteralmente in ginocchio la nostra economia come testimonia l’unanime grido d’allarme contro il sistema creditizio delle banche che sta ulteriormente e pesantemente penalizzando gli imprenditori e gli altri operatori del mondo produttivo (artigiani, commercianti etc.) ma anche le categorie più deboli della società civile, mentre anche l’operato dell’Ente di Riscossione Tributi “Serit Sicilia”, avendo cambiato le modalità di notifica delle cartelle esattoriali, ha finito con lo strozzare ulteriormente l’economia.
Ritengo infine – ha concluso Poma – che è indispensabile rivedere celermente la normativa sui vincoli imposti dal rispetto del patto di stabilità per consentire agli Enti locali di liberare, investendole sui territori di propria pertinenza, le risorse finanziarie di cui dispongono ma che ad oggi sono impossibilitati ad utilizzare con grave nocumento per le imprese locali. Accanto a ciò, urge rivedere anche il sistema delle tassazioni perché in Sicilia, per via delle moltiplicazioni delle addizionali, le tasse che i cittadini pagano risultano essere mediamente più alte di quelle di altre regioni.

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