Palermo, 9 febbraio 2017 – “In un territorio
in cui gli abitanti continuano massicciamente ad ammalarsi e a morire di cancro,
è inaccettabile che manchino reparti quali quello di Oncologia, e quindi
attrezzature diagnostiche e terapeutiche”. Lo ha detto il sindaco del M5S di Augusta
Cettina Di Pietro, durante l’audizione di ieri mattina in commissione Salute all’Ars,
parlando dell’Ospedale Muscatello. “Le leggi ci sono, ma non vengono applicate”,
va avanti la Di Pietro e si riferisce alla legge regionale n.5 del 2009. “Venga
data attuazione a questa legge, così come alla lr n. 10 del 2014 per l’istituzione
di centri per la cura di patologie provocate dall’amianto”, è ciò che chiedono insistentemente
anche i parlamentari 5Stelle a Palazzo dei Normanni Francesco Cappello e
Stefano Zito. Quest’ultimo ha pure presentato un emendamento in finanziaria, in
commissione Bilancio, con cui si chiede il taglio dei vitalizi diretti del 30
percento affinché venga finanziata la legge n. 5 all’art.6, lett h.
Dal registro tumori emergono dati inquietanti,
il territorio di Augusta risulta infatti fortemente inquinato ma i cittadini
sono costretti ad un vero e proprio calvario per trovare risposte e cure,
dovendosi rivolgere obbligatoriamente ad altri ospedali. “Questa situazione non
è più procrastinabile”, avvertono i portavoce del Movimento. E’ ancora, il
sindaco denuncia l’atteggiamento di una Regione “muta e sorda di fronte gli
appelli della cittadinanza”, “abbiamo inviato interrogazioni e richieste di
accesso agli atti – va avanti - ma ovviamente nessuna risposta è giunta dall’assessorato”.
Proprio ieri, finalmente, una prima risposta,
seppure solo formale, arriva dalla stessa VI commissione che prende l’impegno,
attraverso tutti i suoi componenti, di dare priorità di attuazione alla legge
10/2014 per l’ospedale di Augusta.
“È comunque inammissibile – conclude il deputato
Cappello - che questo governo regionale abbia bisogno di essere sollecitato dal
parlamento attraverso la commissione Salute per dare concreta applicazione ad
una legge”. E in ultimo, interviene il parlamentare del Siracusano Stefano
Zito, “la provincia di Siracusa, dice, è stata sempre dimenticata dai governi
di Roma e di Palermo, la dimostrazione sta proprio in tutto quello che c'è
stato tolto. Adesso basta. Questa provincia non può rimanere senza il personale
o per aprire reparti fondamentali come l'oncoematologia e le rianimazioni o per
garantire turni "umani" agli operatori che tutti i giorni stanno in
trincea”.
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