Due realtà che si completano, dando ancora più forza a un progetto che vuole arrivare al pubblico attraverso quei colori, profumi e sapori genuini della nostra terra che sanno di tradizione, raccontati attraverso una quotidiana ricerca e sperimentazione.
Creare gelato per Antonio Cappadonia significa “artigianalità, cultura, passione”.
«Per fare questo – afferma - devo continuare a studiare, ricercare, mettermi alla prova, esplorare luoghi e persone. Sono un gelatiere, un cercatore, un artigiano. Ruota tutto intorno alla materia prima. Oltre a rispettarla, la scelgo perché voglio dare dignità ai produttori, mi metto in ascolto, aspetto i tempi giusti. Devo emozionarmi per emozionare».
Un gelato che parla da sé e che non ha eguali proprio perché sulla qualità data dalla scelta dei prodotti del territorio non si discute. C’è e si sente.
Inevitabile, quindi, bissare il successo della prima stagione che ha dato modo di rafforzare il suo rapporto con coloro i quali conoscono e sanno apprezzare, anche perché la cercano, la qualità.
Attesa la riapertura della gelateria di via Vittorio Emanuele, nel cuore del centro storico, ma anche la nuova apertura di piazzetta Bagnasco, in pieno centro cittadino, un altro spazio di degustazione nel quale, quanti amano il gelato, troveranno tutti quei gusti che verranno proposti al pubblico, ovviamente sempre in linea con la stagionalità dei prodotti.
Per chi conosce Antonio Cappadonia sarà un rinnovato piacere incontrarlo, ma quanti non hanno ancora fatto la sua conoscenza avranno l’opportunità di farsi raccontare da lui stesso quel viaggio alla scoperta del gusto che dalla sua amata Cerda – che non ha mai lasciato anche perché vi ha sede il nuovo laboratorio di produzione – lo ha portato nel capoluogo siciliano.
Un percorso a tappe, lastricato di successi meritatamente raccolti. L’ultimo in ordine di tempo i “Tre Coni”, primo e unico riconoscimento, assegnato in Sicilia dal Gambero Rosso il 21 gennaio 2019 nell’ambito del Sigep di Rimini, per premiare le eccellenze del settore delle gelaterie.
In tanti hanno voluto intervistarlo forse anche per carpire – invano – qualche segreto della sua arte. L’unico ingrediente noto, anche perché fa fatica a nasconderlo, è la passione.
Sembra lontano nel tempo, ma è fortemente presente nel cuore di Antonio Cappadonia, l’intervista rilasciata a Mary Taylor Simeti per il “Financial Times”, quella a Joe Ray per il “Wall Street Journal” e l’altra a Faith Willinger per “La Cucina Italiana” (Edizione USA). Non certo gli unici giornalisti a fargli visita a Cerda per dedicargli articoli che fanno comprendere perché sia considerato un simbolo della gelateria siciliana.
Quasi impossibile, però, che Antonio Cappadonia si vanti di tutto questo, chi lo conosce lo sa, essendo l’umiltà la cifra della sua persona. Qualità che inevitabilmente si trasforma in gusto e arriva al cliente che lo scopre attraverso il risveglio delle papille gustative. Non a caso nel maggio del 2009 viene scelto per preparare il gelato per il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in visita a Gibellina. Lo stesso anno in cui riceve una benemerenza civica come “Ambasciatore ed esponente di primo piano della tradizione gelatiera siciliana”.
Nel caso di Cappadonia, poi, quando parliamo di innovazione dobbiamo pensare anche alla creatività. Ne è dimostrazione il gelato da lui ideato, nell’ambito dello Sherbeth 2012, al gusto della legalità. Parliamo di “Miele, profumo di Libertà”, creato con prodotti coltivati su terreni confiscati alla Mafia. Indimenticabile, poi, per chi lo ha gustato, il gelato preparato in estate nella Neviera di Piano Principessa, sulle Madonie. Un appuntamento annuale del CAI di Polizzi Generosa al quale non mancare, ogni terza domenica di luglio.
Come direttore tecnico dello Sherbeth Festival, nel 2015 ha seguito la migrazione dell’evento da Cefalù a Palermo, con 45 gelatieri da lui selezionati da tutto il mondo, e 400mila visitatori nell’edizione 2017.
Il 24 marzo del 2017, su sua proposta, l’Amministrazione comunale di Palermo ha intitolato la piazza interna allo “Spazio Quaroni”, in via Maqueda, a Procopio Francesco Cutò, nato a Palermo nel XVII secolo, primo ambasciatore del gelato di tradizione siciliana nel mondo, fondatore a Parigi dello storico Café-Glacier “Le Procope”, oggi monumento di Francia.
Per l’edizione 2018 dello Sherbeth, invece, ha creato il Gelato dell'integrazione, al gusto di ficodindia e datteri.
Alla conferenza stampa di giovedì 28 febbraio Antonio Cappadonia racconterà il suo progetto e le novità connesse alle due gelaterie palermitane. Con lui, ad accompagnarlo in una mattinata di ricordi e progettualità future, ci sarà Donato Didonna, amministratore unico della società. A moderare sarà la stessa ospite d’onore, Mary Taylor Simeti.
«Per fare questo – afferma - devo continuare a studiare, ricercare, mettermi alla prova, esplorare luoghi e persone. Sono un gelatiere, un cercatore, un artigiano. Ruota tutto intorno alla materia prima. Oltre a rispettarla, la scelgo perché voglio dare dignità ai produttori, mi metto in ascolto, aspetto i tempi giusti. Devo emozionarmi per emozionare».
Un gelato che parla da sé e che non ha eguali proprio perché sulla qualità data dalla scelta dei prodotti del territorio non si discute. C’è e si sente.
Inevitabile, quindi, bissare il successo della prima stagione che ha dato modo di rafforzare il suo rapporto con coloro i quali conoscono e sanno apprezzare, anche perché la cercano, la qualità.
Attesa la riapertura della gelateria di via Vittorio Emanuele, nel cuore del centro storico, ma anche la nuova apertura di piazzetta Bagnasco, in pieno centro cittadino, un altro spazio di degustazione nel quale, quanti amano il gelato, troveranno tutti quei gusti che verranno proposti al pubblico, ovviamente sempre in linea con la stagionalità dei prodotti.
Per chi conosce Antonio Cappadonia sarà un rinnovato piacere incontrarlo, ma quanti non hanno ancora fatto la sua conoscenza avranno l’opportunità di farsi raccontare da lui stesso quel viaggio alla scoperta del gusto che dalla sua amata Cerda – che non ha mai lasciato anche perché vi ha sede il nuovo laboratorio di produzione – lo ha portato nel capoluogo siciliano.
Un percorso a tappe, lastricato di successi meritatamente raccolti. L’ultimo in ordine di tempo i “Tre Coni”, primo e unico riconoscimento, assegnato in Sicilia dal Gambero Rosso il 21 gennaio 2019 nell’ambito del Sigep di Rimini, per premiare le eccellenze del settore delle gelaterie.
In tanti hanno voluto intervistarlo forse anche per carpire – invano – qualche segreto della sua arte. L’unico ingrediente noto, anche perché fa fatica a nasconderlo, è la passione.
Sembra lontano nel tempo, ma è fortemente presente nel cuore di Antonio Cappadonia, l’intervista rilasciata a Mary Taylor Simeti per il “Financial Times”, quella a Joe Ray per il “Wall Street Journal” e l’altra a Faith Willinger per “La Cucina Italiana” (Edizione USA). Non certo gli unici giornalisti a fargli visita a Cerda per dedicargli articoli che fanno comprendere perché sia considerato un simbolo della gelateria siciliana.
Quasi impossibile, però, che Antonio Cappadonia si vanti di tutto questo, chi lo conosce lo sa, essendo l’umiltà la cifra della sua persona. Qualità che inevitabilmente si trasforma in gusto e arriva al cliente che lo scopre attraverso il risveglio delle papille gustative. Non a caso nel maggio del 2009 viene scelto per preparare il gelato per il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in visita a Gibellina. Lo stesso anno in cui riceve una benemerenza civica come “Ambasciatore ed esponente di primo piano della tradizione gelatiera siciliana”.
Nel caso di Cappadonia, poi, quando parliamo di innovazione dobbiamo pensare anche alla creatività. Ne è dimostrazione il gelato da lui ideato, nell’ambito dello Sherbeth 2012, al gusto della legalità. Parliamo di “Miele, profumo di Libertà”, creato con prodotti coltivati su terreni confiscati alla Mafia. Indimenticabile, poi, per chi lo ha gustato, il gelato preparato in estate nella Neviera di Piano Principessa, sulle Madonie. Un appuntamento annuale del CAI di Polizzi Generosa al quale non mancare, ogni terza domenica di luglio.
Come direttore tecnico dello Sherbeth Festival, nel 2015 ha seguito la migrazione dell’evento da Cefalù a Palermo, con 45 gelatieri da lui selezionati da tutto il mondo, e 400mila visitatori nell’edizione 2017.
Il 24 marzo del 2017, su sua proposta, l’Amministrazione comunale di Palermo ha intitolato la piazza interna allo “Spazio Quaroni”, in via Maqueda, a Procopio Francesco Cutò, nato a Palermo nel XVII secolo, primo ambasciatore del gelato di tradizione siciliana nel mondo, fondatore a Parigi dello storico Café-Glacier “Le Procope”, oggi monumento di Francia.
Per l’edizione 2018 dello Sherbeth, invece, ha creato il Gelato dell'integrazione, al gusto di ficodindia e datteri.
Alla conferenza stampa di giovedì 28 febbraio Antonio Cappadonia racconterà il suo progetto e le novità connesse alle due gelaterie palermitane. Con lui, ad accompagnarlo in una mattinata di ricordi e progettualità future, ci sarà Donato Didonna, amministratore unico della società. A moderare sarà la stessa ospite d’onore, Mary Taylor Simeti.
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