“Le cooperative di Comunità, un nuovo modello di sviluppo territoriale – Liguria, Puglia, Emilia Romagna e Sicilia, esperienze regionali a confronto”

Convegno di Legacoop Sicilia alla Sala Lanza dell’ Orto Botanico, Venerdì 14 giugno | ore 10,30. Palermo, 12 giugno 2019. A Cerreto Alpi, frazione di Collagna sull’appennino tosco emiliano per via dello spopolamento a partire dalla fine degli anni Novanta avevano chiuso uno dopo l’altro il benzinaio, la bottega, il bar, la scuola. Poi alcuni giovani hanno deciso di reagire unendosi in cooperativa e provando loro a garantire quei servizi agli abitanti: all’inizio si occupavano di aprire per qualche ora al giorno la bottega e il bar, poi hanno assicurato il trasporto dei bambini a Collagna ottenendo in concessione gratuita i locali della scuola chiusa per farci un ostello e poi si sono inventati una serie di servizi turistici che hanno richiamato migliaia di visitatori.

Risultato: a Cerreto l’economia ha ricominciato a girare e non solo per i giovani della cooperativa I Briganti di Cerreto ma per tutta la comunità dove hanno aperto nuove strutture di accoglienza, bar e botteghe. La storia di Cerreto è solo una di quelle di cui si parlerà venerdì 14 giugno a partire dalle 10.30 a Palermo nell’iniziativa “Le cooperative di Comunità, un nuovo modello di sviluppo territoriale – Liguria, Puglia, Emilia Romagna e Sicilia, esperienze regionali a confronto”promossa da Legacoop Sicilia alla Sala Lanza dell’Orto Botanico. Dopo il saluto del vicesindaco Fabio Giambrone e dell’assessore alle attività produttive del Comune di Palermo, Leopoldo Piampiano,interverranno: Luisa Maria Galetto – Esperta in progettazione per lo sviluppo locale; Giuliano Poletti – Supervisore Coop.ve di Comunità Legacoop Emilia Romagna; Pucci La Marca - Responsabile Cooperative di Comunità – Legacoop Liguria; Carmelo Rollo - Presidente Legacoop Puglia; Giancarlo Granero – Direttore Legacoop Liguria – rete Me.Co; Paolo Scaramuccia - Responsabile Cooperative di Comunità– Legacoop Nazionale; Giovanni Cafeo – Segretario Commissione “III Attività Produttive - ARS”; Angela Foti – prima firmataria della L.25 del 2018 che istituisce le cooperative di comunità in Sicilia; Giuseppe Lupo – Capogruppo PD – ARS; Alessandro Ficile - SO.SVI.MA (Agenzia di sviluppo locale delle Madonie) Domenico Turano - Assessore alle attività produttive Regione Siciliana. Chiude Filippo Parrino - Presidente Legacoop Sicilia. Coordina i lavori: Carmelo Greco – Responsabile Cooperative di Comunità di Legacoop Sicilia Occidentale “L’obiettivo del convegno – dice il presidente di Legacoop Sicilia Filippo Parrino – è quello di fare conoscere la L.R. 25/2018 a sostegno delle cooperative di Comunità approvata all’Ars lo scorso anno proprio per supportare i territori soggetti a spopolamento e impoverimento delle risorse. La Cooperativa di Comunità è uno strumento in cui Legacoop crede molto tanto da investire insieme a Coopfond nell’iniziativaCoopstartup rigeneriamo comunità per sostenere i progetti con percorsi formativi, attivazione di campagne di crowdfundig e finanziamenti alle idee migliori”. “Le Cooperative di Comunità – aggiunge Carmelo Greco, responsabile cooperative comunità Sicilia-occidentale - rappresentano un’esperienza molto interessante per salvaguardare i piccoli centri ma anche i quartieri in difficoltà perché sono insieme uno strumento economico, di sviluppo locale e di economia civile, di sviluppo sociale e di promozione di identità e valori. Un modello di promozione di lavoro e di lavoro per le nuove generazioni che lega cultura, tecnica e intraprendenza, unisce generazioni e attiva processi positivi per il territorio. Quello di venerdì sarà il primo di una serie di appuntamenti che intendiamo organizzare”. I bisogni a cui queste cooperative possono rispondere sono molteplici: il lavoro per i giovani, i servizi socio-sanitari, i servizi scolastici, i servizi commerciali (bar, negozi, carburanti), le comunicazioni (posta, telefonia, banda larga), i servizi ambientali, l’animazione culturale, le energie rinnovabili. Sono cooperative inoltre che possono sviluppare la valorizzazione turistica (con la formula del turismo di comunità), al recupero dei beni ambientali e monumentali, delle produzioni tradizionali (agricole, pastorali, artigianali) e tradizioni culturali, e dei borghi in senso più generale.

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