Femminicidi in calo nel 2022. Direttore del Dac, Messina: "Ammonimento e Protocollo Zeus efficaci. Obiettivo è l'eradicazione del fenomeno"

di Ambra Drago
In occasione del 25 novembre la "Giornata internazionale contro la violenza sulle donne" viene rilanciata la campagna di sensibilizzazione della Polizia di Stato "Questo non è amore". Personale specializzato delle squadre mobili a bordo di un camper posizionato nelle principali piazze italiane è in grado di fornire informazioni e materiale illustrativo per sensibilizzare sulla tematica o fornire un eventuale sostegno. Una campagna di sensibilizzazione ma soprattutto di prevenzione sul fenomeno. Una partita che la Polizia sta giocando da diversi anni. E accanto ai numeri illustrati dalla Direzione generale Anticrimine da dove emerge come le vittime di “femminicidio” sono il 34% di tutte le donne uccise, (gennaio-novembre 2021/gennaio-novembre 2022); nello stesso periodo, il numero di femminicidi si rivela in forte diminuzione (-26,1%), più di un quarto in meno rispetto all’anno scorso; è fortemente significativo, inoltre, che nello stesso periodo gli ammonimenti sono aumentati della metà. E il Direttore Generale Anticrimine, il prefetto Francesco Messina in Liguria in occasione della presentazione della campagna di sensibilizzazione per il 2022 ha ribadito quanto alcuni strumenti quali l'ammonimento del Questore e il protocollo Zeus siano fondamentali per contenere il fenomeno prima ancora che possano sfociare in reati. "L'ammonizione che di fatto può essere considerata una misura di prevenzione incide sul ciclo della violenza soprattutto nei maltrattamenti in famiglia.Noi dobbiamo agire al primo segnale. Siamo in grado di verificare la situazione di altissimo rischio. In tre anni c'è stato un solo caso di persona ammonita che poi sia stato recidivo. Ciò non viole dire che l'ammonimento risolva tutto ma questo strumento accanto all'ammonimento e a un circuito virtuoso possiamo arrivare anche all'eradicazione del fenomeno. Occorre però che siano rispettate delle tappe. Occorre che prima sia stata fatta una denuncia. Poi non dimentichiamo la banca dati chiamata "Scudo" messa a disposizione di tutte le Forze dell'Ordine per monitorare i casi. Poi ove ci siano i profili dell'ammonimento avviene la sua notifica. Ecco che la formazione dei nostri operatori e il dialogo con l'ammonito diventa fondamentale. per la maggior parte dei casi l'intervento tempestivo fa si che la persona non sia irrecuperabile. Poi si ha l aterza fase, ovevro il Protocollo Zeus a cui il violento può sottoporsi a un trattamento volontario. Ecco che giungiamo alla quarta tappa del monitoraggio che chiamiamo "Follow up". Ecco che su tutto ciò in questi anno ci abbiamo messo la faccia". Nell’anno in corso gli ammonimenti irrogati sono aumentati sensibilmente: quelli per violenza domestica addirittura del 50%; il soggetto ammonito, nel 70% circa dei casi, era un partner o un ex-partner. Dal 2020 ad oggi sono stati oltre 7.500 i soggetti a cui è stato notificato l’ammonimento per violenza domestica o atti persecutori: solo 1 di questi si è reso autore di quello che può essere definito “femminicidio”, un termine spesso abusato, che finisce per ricomprendere tutti gli omicidi di donne, – anche quelle uccise interesse economico – ma che invece è doveroso circoscrivere a quei casi dove le vittime sono “donne uccise in quanto donne”, secondo la definizione della Convenzione di Istanbul. I dati sonobstatibrichiamati anche nel corso della presentazione a Roma del Report del Dipartimento  di Pubblica sicurezza. Presente il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi che ha ribadito quanto sia importante proteggere le vittime e guidarle nel percorso di denuncia. Una sfida che richiede ilassimo impegno delle istituzioni. In tanti anni il fenomeno della violenza sulle donne vede in prima linea grazie alle sezioni specializzate nelle Squadre Mobili gli operatori della polizia impegnati a contrastarlo. Un ringraziamento che il Capo della polizia, Lamberto Giannini ha rivolto ai suoi poliziotti e che vede invitare tutte le vittime di violenza a non aver paura di denunciare perchè chiunque varcherà la soglia di un ufficio di polizia avrà del personale specializzato pronto ad accoglierle, ad aiutarle e ascoltare.
La "Stanza di Aurora" inaugurata il 14 febbraio 2020 nella Questura
di Palermo
Ecco che nella questura di Palermo ad esempio nel febbraio 2019 è nata la "Stanza di Aurora" un luogo protetto dove ascoltare le donne e le cosìddette "fasce deboli" . A Partinico all'interno del commissariato qualche giorno fa è nata la "Stanza di Ania" .

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