Dark web, cybersecurity e intelligenza artificiale. Il libro "Certe morti non fanno rumore" di Curioni a "Una Marina di Libri"

Questore Laricchia dialoga con l'autore 
Alessandro Curioni
di Ambra Drago
Una storia avvincente che lascia spazio a tematiche attuali quali l'intelligenza artificiale, le nuove frontiere tecnologiche e la sicurezza nell'ambito tecnologico. Un personaggio, Leonardo Artico  quello scelto dall'autore del libro "Certe morti non fanno rumore" di Alessandro Curioni, che da professionista si trova nel mirino di un'agenzia di servizi segreti dopo aver debellato la più pericolosa rete di criminali informatici. Ancora una volta  Artico si crea  diverse strade percorribili per raggiungere il suo obiettivo, ma la scelta ricade come raccontato dall'autore alla platea presente alla manifestazione "Una Marina di Libri" sulla creazione di un software che fa parte i un ampio progetto denominato Da Vinci. Ecco che la nuova frontiera dell'intelligenza artificiale e degli innumerevoli dati che quotidianamente lasciamo in rete torna sulla cresta dell'onda. "Quando si parla di nuove tecnologie sottolinea Alessandro Curioni ( nella vita si occupa di cybersecurity oltre ad aver scritto questo libro) bisogna tenere presente le conseguenze nel mondo reale. La quantità di dati che saranno elaborati non potremmo comprenderli e quindi delegheremo ecco che l'intelligenza artificiale sicuramente prenderà piede in futuro”.
Già nell’ ambito di Polizia Giudiziaria ha evidenziato il Questore di Palermo, Leopoldo Laricchia ( che ha dialogato sul Palco delle Tenute Orestiadi con l'autore) diversi software vengono utilizzati e presto prenderà vita anche il progetto Giove. Quest'ultimo è come spiegato dal Questore un sistema di elaborazione e analisi automizzata per l'ausilio alle attività della Polizia . Uno strumento che raggiungerà tutte le Questure italiane, attraverso un algoritmo di intelligenza artificiale la polizia riuscirà in un determinato ambiente a prevenire alcuni reati di maggiore impatto sociale. " Se pensate che ognuno di noi ha raccontato il Questore, insieme al Dna e alle impronte lascia le scie digitali che sono quelle che nella nostra quotidianità i nostri strumenti registrano è inevitabile che ci si trova a scontrarsi con la tecnologia". Ecco che che come ha detto in conclusione l'autore del libro in futuro l’ intelligenza artificiale è in grado di modificare il dato”.

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