Doppio appuntamento a Monreale il 12 e 13 settembre con l'artista e scrittore catanese Francesco Cusa


Monreale si prepara a un doppio appuntamento che non è semplice cronaca di eventi culturali, ma un piccolo spartiacque: l’arrivo in città di Francesco Cusa, musicista, scrittore e docente, figura visionaria del panorama contemporaneo che attraversa jazz, letteratura e filosofia come fossero vasi comunicanti. Il futuro si scrive a Monreale: “2056” alla Biblioteca Santa Caterina Si comincia venerdì 12 settembre alle 17:30, alla Biblioteca Comunale Santa Maria La Nova (Santa Caterina). Qui Cusa presenta il suo romanzo 2056 (Ensemble Edizioni), un’opera disturbante e lucida che immagina un mondo dove le coscienze si sono trasferite nel “Big Network” abbandonando i corpi fisici. Samuel, il protagonista, rimane indietro e vaga in un futuro che somiglia troppo al nostro presente: connesso, rarefatto, spersonalizzante. Un libro che mescola distopia, filosofia, cinema e arte, tra echi di Kubrick e suggestioni da Matrix. A guidare il pubblico sarà Claudia Scavone, operatrice culturale e vicepresidente di Festina lente che curerà gratuitamente l’evento, insieme al giornalista Rosario Lo Cicero Madè, presidente dell’associazione. Interverrà l’Assessore all’Istruzione Patrizia Roccamatisi, che ha sottolineato il valore dell’iniziativa: «La scuola e le istituzioni hanno il compito di coltivare pensiero critico e creatività: 2056 ci invita a leggere il futuro per capire meglio il nostro presente». Alcuni estratti saranno letti dal prof. Domenico Giardina, per dare voce e ritmo al romanzo. Presente anche l’amministrazione comunale con il Sindaco Alberto Arcidiacono, che ha ricordato come «Monreale continui a essere un luogo di riflessione e cultura di alto profilo. Ringraziamo Festina lente per il costante impegno nella promozione culturale e per la qualità delle iniziative proposte alla città». Il jazz come interrogazione: il live del Francesco Cusa Quest Il giorno dopo, sabato 13 settembre alle 21, Monreale diventa palcoscenico naturale per un evento musicale che promette di scuotere l’anima. Alle Terrazze del Savoia, con vista mozzafiato su Palermo, il mare e la Conca d’Oro, andrà in scena il concerto del trio Francesco Cusa Quest. Al centro del progetto c’è Francesco Cusa, batterista e compositore, carismatico protagonista della scena musicale d’avanguardia, fondatore di collettivi come Improvvisatore Involontario e del gruppo The Assassins. La sua cifra stilistica unisce rigore e ironia, profondità e leggerezza, sempre con un approccio radicale che rende la sua musica riconoscibile. Cusa non accompagna: costruisce mondi sonori. La sua batteria è corpo e pensiero, ritmo e visione, percussione che diventa narrazione. Accanto a lui, il pianista Tonino Miano: musicista colto, cosmopolita, con un percorso che spazia dal minimalismo alle derive aleatorie, dalla musica contemporanea all’improvvisazione più pura. Miano non si limita a “riempire” gli spazi armonici: plasma architetture sonore, scava nel tempo e nella materia, offrendo paesaggi che sembrano sospesi tra la partitura classica e la libertà del jazz. La sua tastiera è un laboratorio di alchimie, capace di spiazzare e avvolgere l’ascoltatore. A completare la formazione, il bassista Riccardo Grosso, eclettico e versatile, con solide radici accademiche e jazzistiche. Grosso alterna il suono elettrico e quello acustico con una fluidità rara, muovendosi tra groove ipnotici e momenti lirici. La sua presenza è struttura e respiro, il fondamento che permette al trio di librarsi in esplorazioni sonore senza mai perdere tensione e coesione. Il Francesco Cusa Quest non è un semplice trio jazz: è un organismo vivo, un laboratorio sonoro in cui scrittura e improvvisazione si inseguono, si contraddicono, si fondono. I brani, tratti anche dal recente album Minimal Works, si trasformano in racconti musicali che cancellano i confini tra palco e pubblico, tra jazz, elettronica e suggestioni post-romantiche. Un’esperienza che va oltre l’ascolto: quasi un film interiore, un viaggio da vivere in prima persona. «Portare il jazz contemporaneo di qualità a Monreale – ha commentato il Sindaco Arcidiacono – significa guardare avanti, costruire una città viva e attrattiva». Sulla stessa linea l’Assessore allo Spettacolo Salvo Giangreco, che ha definito l’evento «un’occasione straordinaria per avvicinare il pubblico a linguaggi musicali d’avanguardia». Perché non si può mancare Due giorni, due linguaggi, un unico filo conduttore: Cusa come medium tra musica e scrittura, tra immaginazione e ritmo, tra presente e futuro. Monreale diventa così un laboratorio di pensiero e visione, dove la cultura non è cornice, ma sostanza. L’ingresso a entrambi gli appuntamenti è gratuito. Ma l’occasione è unica: una di quelle date che ti fanno dire “io c’ero”.


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