"Ho ribadito che proprio quella data deve rappresentare il termine ultimo entro il quale garantire la totale ricollocazione dei lavoratori. Ho inoltre evidenziato il ritardo nell’avvio dei corsi di formazione, strumenti indispensabili per la riqualificazione professionale. È necessario che tali percorsi siano mirati, efficaci e finalizzati a reali opportunità occupazionali. Per questo motivo ho chiesto alla Commissione di sollecitare, con una richiesta formale, chiarimenti puntuali all’Assessorato regionale al Lavoro.". "Ogni fase del percorso – prosegue De Leo – deve essere gestita con trasparenza, coerenza e responsabilità. Servono regole chiare, decisioni tempestive e il pieno coinvolgimento delle parti, evitando qualunque incertezza che rischierebbe di aggravare ulteriormente la posizione dei lavoratori. Istituzioni e azienda hanno il dovere di garantire stabilità e prospettive concrete: è il momento di passare dagli intendimenti ai fatti." "Seguirò la vicenda con la massima attenzione – conclude De Leo – perché dietro ogni singolo lavoratore ci sono famiglie, progetti di vita, sacrifici. La tutela del lavoro e della dignità di queste persone deve essere la priorità assoluta di ogni scelta."
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Messina - Pace del Mela: Duferco, incerto il futuro dei lavoratori. De Leo: “Servono impegni chiari e tempi certi”
Resta profondamente incerto il futuro dei lavoratori Duferco, l’ex acciaieria di Giammoro a Pace del Mela, che non svolge attività produttiva ormai da molto tempo. La questione è stata posta con urgenza al centro dei lavori della Commissione III Attività Produttive dell’Ars dal deputato regionale di Forza Italia, Alessandro De Leo. "In Commissione – afferma De Leo – ho chiesto ai vertici Duferco di fornire impegni chiari e verificabili, indicando tempistiche precise per la ricollocazione del personale. L’azienda ha confermato la volontà di mantenere la propria presenza sul territorio e di salvaguardare tutti i lavoratori, ma al momento non è stata in grado di presentare un cronoprogramma dettagliato. È una situazione che non può protrarsi oltre: le famiglie non possono restare in un limbo, con contratti di solidarietà che riducono il reddito e che scadranno ad agosto 2026, senza una prospettiva concreta di rientro lavorativo e salariale.".
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