"Loris strangolato e gettato nel canalone"

SANTA CROCE CAMERINA (RG) L'unica cosa certa è che Loris, il bambino di 8 anni trovato morto l'altro ieri, è stato ammazzato. 

E prima di essere stato ucciso, avrebbe subito anche violenza sessuale, cosa che secondo gli investigatori sarebbe accaduta anche in passato. Non è stato quindi un incidente, una caduta accidentale da quel ponticello sopra il ruscello che parte dal centro di Santa Croce Camerina e che arriva fino al "Mulino Vecchio", a quattro chilometri dal paese, in aperta campagna, dov'è stato trovato il cadavere. L'esito dell'autopsia conferma che il bambino è deceduto per asfissia da strangolamento e solo dopo il suo cadavere è precipitato nel canalone: una circostanza confermata dal procuratore Carmelo Petralia, che sulla violenza preferisce essere cauto: "Al momento non abbiamo elementi per confermare la presenza di segni di violenza a scopo sessuale", dice il magistrato, ma tutte le ipotesi restano aperte: "Dopo l'autopsia condotta ieri - aggiunge Petralia - continuano gli accertamenti medico legali da parte di una equipe che deve sviluppare i dati che sono stati finora acquisiti". 

Chi ha ammazzato Loris era sicuramente una persona che il bambino - figlio di una giovane coppia: il papà di 29 anni autotrasportatore e la mamma di 25, casalinga - conosceva. Qualcuno che lo ha prelevato, prima che Loris entrasse a scuola dove la mamma lo aveva accompagnato, e portato non si sa ancora se a piedi o in automobile fino al luogo in cui lo ha ucciso, tentando poi di nascondere il cadavere in quel canalone. Una persona che avrebbe abusato del bambino già da qualche tempo, che lo avrebbe circuito approfittando della sua giovane età, conquistandosi la sua fiducia. 

Gli investigatori hanno intanto sequestrato l'auto dell'uomo che ha trovato il corpo di Loris: quella Suzuki bianca con lo sportello aperto ferma sulla stradina a fianco del canalone del Vecchio mulino era saltata subito agli occhi degli agenti della volante che sabato pomeriggio poco prima delle cinque stavano battendo la campagna subito fuori dal paese. Poi subito, dal canneto era saltato fuori agitando le braccia quell'uomo urlando: "Aiuto, aiuto, ho trovato il bambino, l'ho trovato" e i sospetti erano subito svaniti. Ventiquattro ore dopo la macchina è finita sotto sequestro e il "supertestimone", l'uomo del ritrovamento, è stato prelevato a casa dagli uomini della squadra mobile di Ragusa e portato in questura. Da testimone, persona informata dei fatti. Orazio Fidone, 65 anni, ex impiegato dell'Enel, cacciatore per passione, non è indagato ma è da lui che partono le indagini condotte dal sostituto procuratore Marco Rota e coordinate dal procuratore Carmelo Petralia per trovare l'assassino del piccolo Loris.

"Sono in questura per collaborare alla indagini, e ho messo la mia auto a disposizione degli investigatori. La mia intenzione è di chiarire tutto nel più breve tempo possibile", dice Fidone ostentando tranquillità mentre, a casa sua, la figlia caccia in malo modo i cronisti gridando: "Lasciateci in pace, non rilasciamo dichiarazioni, ho due figli e mio padre non è in casa, è andato in questura solo per completare la sua dichiarazione ". Dalla questura, Fidone è uscito solo alle dieci e mezzo di sera, dopo quattro ore: "Sono sereno, ho chiarito tutto, e non sono indagato: adesso torno a casa". Eppure anche lui ha capito da subito che c'è più di una cosa che non ha convinto del tutto gli inquirenti: innanzitutto il luogo in cui, da "volontario" impegnato nelle ricerche del piccolo Loris, è andato a cercare, quasi a colpo sicuro, il bambino. Poi, la troppa precisione nelle indicazioni date, a cominciare dall'orario (le 16,55) e infine una accorata dichiarazione rilasciata sabato sera subito dopo il ritrovamento del bambino: "Se avessi potuto dargli la mia vita lo avrei fatto".

Il dolore della famiglia. Intanto sale anche la tensione: la madre di Andrea, distrutta dal dolore, ha aggredito verbalmente i giornalisti intimando loro di andar via. I genitori di Loris Stival hanno compiuto un veloce sopralluogo in Contrada Mulino Vecchio di Santa Croce Camerina dove è stato trovato il corpo. Accompagnati dalla polizia hanno attraversato la campagna per osservare da vicino il canalone. Dopo una decina di minuti sono andati via: lei in lacrime sorretta dal marito. Non hanno voluto parlare con i cronisti. Il governatore Rosario Crocetta, che ieri è stato in visita dalla famiglia, ha disposto per domani alle 12 un minuto di silenzio in tutti gli uffici regionali per ricordare il piccolo Andrea.

La ricostruzione e le indagini. La madre del bambino, che ha raccontato di averlo accompagnato a pochi metri dal cancello della scuola di Santa Croce, dove il piccolo però non è stato visto da compagni e maestre, ha riferito agli investigatori che Andrea era solito frequentare ragazzini più grandi di lui. Gli investigatori - che ribadiscono di non escludere alcuna pista - stanno quindi valutando anche l'ipotesi di un gioco finito male: i ragazzi, spaventati da un eventuale incidente, potrebbero avere nascosto il corpo tra le canne del canalone in cui è stato ritrovato ieri pomeriggio. "Andrea Loris era amato, dai genitori ai nonni fino a noi zii. Il bambino aveva un clima sereno in famiglia, anche se c'era una separazioni di mezzo dei nonni" dice Antonella Stival, zia del padre del bambino. "Il dolore è forte e ciò provoca grande nervosismo. I fatti sono esplosi, anche con i mass media e siamo in attesa di avere risposte dagli inquirenti e dall'autopsia. La tragedia è immane", aggiunge la donna, che torna sulla frase che il padre avrebbe pronunziato: "Perchè prendersela con mio figlio? Questa volta lo ammazzo con le mie mani". E' stata la stessa Antonella Stival a raccogliere questo sfogo, e racconta: "Sì, quella frase è vera. E' una frase che penso rientri nella normalità per la tragedia che si sta vivendo. E' normale che si dia la colpa a qualche altro. Il padre, preso dal nervosismo, ha detto questa frase e non so, non so di più. Ma non sono l'unica che è a conoscenza di questa frase", conclude Antonella Stival.
Le indagini proseguono "porta a porta": gli investigatori stanno ascoltando tutte le persone che sabato potrebbero avere visto o notato Andrea, o altri ragazzini, nelle zone del paese e delle campagne dalle quali il piccolo potrebbe essere passato prima di sparire. E fanno un appello a tutti coloro che potrebbero avere visto qualcosa a chiamare il 112 o il 113 per aiutare a risolvere questa morte ancora avvolta nel mistero. Una donna avrebbe notato il piccolo Andrea in paese intorno alle 9,10, e secondo quanto riferito il piccolo non aveva con sé lo zainetto, un ovetto blu e giallo della serie "Toy Story" che gli investigatori stanno infatti cercando.

Lutto cittadino. Intanto il sindaco di Santa Croce, Franca Lurato, che ha proclamato il lutto cittadino, dice che "Non è corretto parlare di orco senza avere in mano alcun elemento. Ciò che è accaduto è senza dubbio qualcosa di grave e bruttissimo, ma è contro l'intelligenza parlare di orco in questo momento. Stiamo aspettando il risultato del'autopsia - aggiunge - e questo è solo il momento di stringersi attorno alla famiglia, soltanto dopo l'esame del medico legale si potranno fare altre considerazioni".
(palermo.repubblica.it)

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