Fiamme Oro Taekwondo Palermo tornano a allenarsi nel Giardino della Memoria di Capaci. Storia di una ragazza che ama questo sport e studia per entrare in Polizia


di Ambra Drago
Valori come il rispetto dell'altro, la sana competizione, l'osservanza delle regole, l'agire in una comunità come è quella che si crea con i compagni di squadra, tutto questo rappresentano i ragazzi e le ragazze della sezione giovanile delle Fiamme Oro Taekwondo della Polizia di Stato di Palermo.Dopo il blocco delle attività agonistiche imposto dall'emergenza sanitaria, il gruppo si è ritrovato per riprendere nuovamente il  percorso sportivo che per molti di loro è iniziato da molto giovani come ci ha raccontato Maria Buccheri.
"Ho compiuto 18 anni da poco ma ho iniziato a praticare il Taekwondo da quando avevo sette anni adesso sono con il maestro Cutugno. Mi sono trovata sempre bene con lui, sia per la sua capacità di fare gruppo e di tenerci uniti sia per come insegna questa disciplina. Mi sono  avvicinata a questo sport grazie a mio padre (anche lui lo ha iniziato da piccolo) e devo dire che mi piace davvero tanto. Inoltre il Taekwondo è tra le discipline olimpiche e infatti per molti arrivare alle Olimpiadi è un sogno ma c'è da dire che la strada è lunga e complessa".


Abbiamo chiesto alla giovane atleta cosa le piace di questo sport e come si svolge la sua settimana di lavoro dal punto di vista degli allenamenti ma soprattutto ( così come accade per molti sportivi)  se è chiamata a fare qualche rinuncia per mantenere alta la concentrazione e la preparazione fisica.
"Prima del Coronavirus, ci allenavamo anche sette volte a settima ma in maniera graduale. Giorni in cui facevamo esercizi legati all'affaticamento mentre altri giorni ci dedicavamo alla tecnica e al combattimento.Se vuoi fare questo sport, devi rispettare delle regole anche alimentari anche perchè se devi darti degli obiettivi devi impegnarti per raggiungerli. Per adesso dal punto di vista agonistico sono contenta degli obiettivi raggiunti, anche se sono arrivata terza a livello italiano e per un soffio non sono riuscita a fare la finale, ma è stata comunque  un'esperienza bella e proficua".L'onore di far parte del gruppo sportivo delle Fiamme Oro della Polizia di Stato significa anche responsabilità verso se stessi e verso gli altri. 

A volte accade, come nel caso di Maria, che tutto ciò rappresenti anche uno stimolo per costruire un futuro lavorativo.Il mondo dei valori interiorizzati, l'appartenenza e il far parte della comunità l'hanno spinta verso una scelta.
"Si è una responsabilità ma è una bella responsabilità. Devi avere un comportamento adeguato sotto ogni punto di vista, devi esser da esempio per gli altri e sicuramente sei portatore di valori legati alla legalità che con lo sport si sposano benissimo.Rappresenti una figura importante dello Stato e ne puoi essere solo fiera. Tra l'altro tenterò il concorso per entrare in Polizia e mi impegnerò al massimo anche per riuscire a raggiungere questo obiettivo" .
Insieme a Maria ci sono i suoi compagni che nonostante il caldo di un pomeriggio di luglio si sono ritrovati all'aperto nel Giardino della Memoria di Capaci insieme a Tina Montinaro, moglie di Antonio, capo scorta del giudice Falcone ucciso anche lui nella Strage del 23 maggio. E anche la scelta di questo luogo non è un caso per ricominciare gli allenamenti ha sottolineato il maestro Antonio Cutugno-istruttore della sezione giovanile delle Fiamme Oro della Polizia di Stato di Palermo.
"Questo luogo è importante, è pieno di valori, è un simbolo.E' bello potersi allenare all'aperto anche perchè prima eravamo in una scuola ma dato l'emergenza si è bloccato tutto, ma da settembre attiveremo dei protocolli e ripartiremo. Cerchiamo di recuperare tutti i ragazzi (dopo un rilassamento legato al lockdown) anche se è pur vero che di solito prima dell'emergenza nel mese di luglio le attività andavano scemando e invece adesso stiamo riprendendo il filo, insomma da dove c'eravamo fermati. Al momento già si stanno allenando tra i venticinque e i trenta ragazzi su quaranta".

Abbiamo chiesto al maestro Cutugno l'età media di accesso al gruppo sportivo Fiamme Oro Takewondo Palermo.
"L'età media è dai 12 ai 17 anni. Ma stiamo cercando di attivare insieme al Ministero e all'associazione Quarto Savona Quindici un protocollo che ci deroghi questo limite in modo che tutti i ragazzi di Palermo possono partecipare abbattendo questo vincolo dell'età, riuscendo a coltivare anche nei più piccoli i valori della legalità, dello sport e del rispetto insieme alla vicinanza e all'appartenenza ad una comunità di cui la polizia ne è portatrice.
Il Taekwondo è una disciplina olimpica e quindi chi lo pratica è un'atleta a tutti gli effetti ma al tempo stesso è un'arte marziale, ha questa duplice veste che diventa parte integrante di chi lo pratica. Al momento abbiamo ottenuti dei buoni risultati, siamo attualmente squadra campioni d'Italia junior maschile in carica, siamo stati più volte campioni regionali, abbiamo un buon gruppo di ragazzi e ragazze e i anche i piccoli con le cinture nere si impegnano e ci danno soddisfazioni".
Le Fiamme Oro, in particolare la sezione giovanile di Palermo negli anni ha lavorato all'interno di molte scuole proprio per favorire il connubio sport e legalità.
"Noi siamo partiti con un progetto del questore di Palermo, Renato Cortese, che negli anni precedenti ha avuto un notevole successo, abbiamo fatto conoscere questa disciplina in molte scuole riuscendo a trainare anche dei ragazzi che tutt'ora sono rimasti con noi. Siamo riusciti a far capire ai ragazzi che il poliziotto non è solo un poliziotto, ma è anche, come nel mio caso, un maestro e che la polizia non è solo quella che arresta ma che sta vicino ai cittadini e anche ai giovani e lo sport è uno strumento ideale".

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