43 anni fa la mafia uccideva il poliziotto Calogero Zucchetto. A bordo di una moto stanava i latitanti, una cerimonia a Largo degli Abeti ricorda il suo sacrificio

di Ambra Drago
Calogero Zucchetto era nato il 3 febbraio 1955 a Sutera, piccolo paese nell’entroterra siciliano (provincia di Caltanissetta).Entra a 19 anni in polizia e nel 1980 viene assegnato alla Squadra Mobile lavorando a stretto contatto con il Capo della Mobile il vicequestore Ninni Cassarà anche lui ucciso per mano mafiosa il 6 agosto 1985. Lillo Zucchetto aveva solo 27 anni quando due killer, Pino Greco detto "Scarpuzzedda" e Michele Prestofilippo lo uccisero alle ore 21,30 del 14 novembre 1982 dopo esser uscito dal bar Collica dove aveva mangiato un panino durante una pausa da lavoro in via Notarbartolo. E a pochi passi dal luogo dell' agguato dinanzi una lapide che lo ricorda sono state deposte delle corone di fiori alla presenza del Questore Vito Calvino, del prefetto Massimo Mariani, dell'assessore regionale al Bilancio Alessandro Dagnino e dell'assessore comunale Dario falzone insieme al al dott. Ippolito (cugino di secondo grado di Lillo). Un momento di ricordo per un poliziotto che amava il suo lavoro e che viveva il territorio e la sua complessità. perlustrava a bordo di un Vespone i quartieri più difficili a caccia di latitanti. Che insieme a Ninni Cassarà contribuì a dar vita al famoso dossier Michele Greco +161 che spianò la strada per il Maxiprocesso. Un impegno pagato con la vita. 

E il suo esempio è stato ricordato da padre Massimiliano Purpura, Cappellano della Polizia di Stato. Un invito a perseguire sempre la via della giustizia nel nome di tuttti i civili, appartenenti al modo religioso e delle Forze dell'Ordine che sono stati uccisi." No a chi percorre strade di illegalitá. Questa spesso diventa concime che alimenta anche il mondo della politica della sanità e degli appalti ha affermato padre Purpura. La legalità invece si nutre della memoria come quella che oggi ci porta a Calogero Zucchetto e a tutte le vittime.Bisogna affermare che è una sola strada da percorrere. Si alla strada della libertà dalla mafia e dalla cultura mafiosa.Affidiamo al Signore tutte le vittime di mafia. Essi sono testimoni santi per noi credenti". Alla cerimonia presente anche l'Anps di Monreale con il suo Presidente Santi Gaziano e Francesca Mannino segretario economo e tesoriere da anni impegnati con dedizione a tutte le iniziative della Polizia di Stato un esempio dei valori e dell'impegno anche verso il sociale. Tanti i dirigenti della Polizia di Stato e le autorità civili e militari che hanno voluto presenziare al momento di ricordo.

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