A ciò si aggiunge un ulteriore elemento gravissimo: una vera e propria officina meccanica che, nelle planimetrie ufficiali, risulta magicamente classificata come “magazzino”, circostanza che solleva più di un interrogativo sulla corretta rappresentazione degli spazi e delle attività svolte. Nei prossimi giorni mi recherò anche presso gli impianti di Bellolampo, di Partanna Mondello e in tutte le sedi periferiche della RAP, perché la città merita trasparenza e i lavoratori meritano ambienti dignitosi e sicuri.
Desidero inoltre evidenziare che ho dovuto ricorrere alle forze dell’ordine per ottenere un semplice accesso agli atti e persino di fronte a tanto il Presidente mi ha consentito di visionare gli atti, ma non di averne copia. Mi chiedo: forse qualcuno teme che io possa vedere le carte? Il direttore generale e il datore di lavoro, che è il presidente della società, hanno il dovere di garantire condizioni di lavoro idonee e rispettose di tutte le norme, comprese quelle igienico-sanitarie. Se poi, come risulta, l’attuale direttore generale riveste ruoli apicali dal settembre 2008, ed è rimasto saldamente al suo posto anche dopo il passaggio da AMIA a RAP avvenuto nel 2013, è evidente che lo stesso rappresenta un pezzo di storia di questa realtà e pertanto non può non conoscere lo stato in cui versano molte strutture aziendali. La sede di via Ingham è nata con una missione precisa e si è trasformata nel tempo, ma oggi presenta criticità evidenti che non possono essere ignorate e che il direttore generale certamente conosce. Continuerò a monitorare con determinazione ogni sede dell’azienda, coinvolgendo tutti gli organismi istituzionalmente preposti nell’interesse dei lavoratori, dei cittadini e della trasparenza amministrativa». Lo dichiara la capogruppo della Lega in Consiglio comunale, Sabrina Figuccia.

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